Cosmobike Show: dal Veneto alla Sicilia l’Italia virtuosa della mobilità dolce.

Tra i premiati c'è la Lombardia e il suo spettacolare itinerario di slowbike tra il confine svizzero, i laghi di Varese, Maggiore e Comabbio.

Autore: Redazione Greencity

Il Veneto sbanca l’‘Oscar del cicloturismo’ e Siracusa si aggiudica l’‘Urban Award’ come città italiana più virtuosamente sostenibile nella mobilità dolce. È il verdetto del Cosmobike Show di Veronafiere (15-18 settembre), dove sono stati assegnati i premi più importanti per chi vive la bici da turista (Oscar del cicloturismo) e chi invece la intende come vettore di servizio (Urban Award).
Alla fiera di riferimento per un comparto in crescita esponenziale, è quindi la ‘Ciclovia dell’amicizia’ la tappa clou dell’Oscar del cicloturismo, un percorso di 190 km tra le Dolomiti e Jesolo, lungo il fiume della Grande Guerra (il Piave) e quello del silenzio (il Sile), tra i castelli e le città d’arte, fino al mare.
Per il debutto dell’Urban Award – che premia da quest’anno le proposte più green dei Comuni italiani nel segno della mobilità alternativa e sostenibile –, l’antica città della Trinacria si è invece distinta a suon di bike sharing, car pooling, piste ciclabili, piedibus e autobus elettrici. Un trionfo per il ‘Siracusa city green’ e per la rivoluzione culturale del suo progetto che ha convinto la giuria condotta dalla direttrice di Viagginbici.com, Ludovica Casellati, e composta da 14 personaggi tra esperti di politiche di settore, turismo, costruttori, ma anche tra giornalisti, scrittori e attori.
Sul fronte del cicloturismo, dopo il Veneto e la sua ciclovia perfetta, le medaglie sono andate all’Emilia Romagna (Ciclovie dei Parchi) con la una rete intermodale di 10 percorsi all’interno dei parchi e delle riserve naturali regionali, seguita dalla Lombardia e il suo spettacolare itinerario di slowbike tra il confine svizzero, i laghi di Varese, Maggiore e Comabbio.
Il premio della stampa è andato alla Puglia grazie al piccolo gioiello di 40 km lungo la via Traiana: un ciclotour archeologico e naturalistico dove, oltre ai resort e ai cinque campeggi, una ex casa cantoniera si è trasformata in ‘albergabici’ con ciclofficina e noleggio.
Menzioni speciali infine per la Liguria, con i suoi circuiti ad anello che congiungono il mare con la montagna, e la Toscana (Casole d’Elsa - SI), con il primo bike hub italiano completo di cicloriserva, bike lounge, ciclofficina e resort per uomini e bici.
La piazza d’onore dell’Urban Award se l’è aggiudicata Pesaro, che dopo aver inventato la ‘Bicipolitana’ oggi va a medaglia con ‘A scuola ci andiamo con gli amici’, il progetto che punta sulla mobilità autonoma (e sicura) dei più giovani. Al terzo posto una speciale gara tra gli scolari di Padova per chi risparmia più Co2.
Inedite le menzioni speciali. La prima va a Roma, notoriamente poco bike friendly, con una guida a impatto zero per recarsi allo stadio con mezzi sostenibili. La seconda se l’aggiudica un piccolo comune di 22mila abitanti, Massarosa (Lucca), che riconosce un rimborso chilometrico per chi va a lavorare in bicicletta. 

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