D'ora in poi potremo trovare
farine di baco da seta o integratori a base di grilli nel menù dei ristoranti. Dal primo gennaio 2018 è entrato in vigore il regolamento Ue sui novel food, che è stato approvato il 25 novembre 2015. Gli insetti e i prodotti che ne derivano, già parte della dieta di oltre due miliardi di persone a livello globale, potranno arrivare anche sulle nostre tavole.
Millepiedi cinesi, tarantole, vermi giganti, bachi da seta, farfalle, cimici d’acqua, scorpioni, scarabei, grilli: anche in Italia ne sarà possibile la produzione e la vendita.
Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, infatti, l
’uso di insetti per l’alimentazione presenta vari vantaggi per l’ambiente, per la salute e per il miglioramento della condizione sociale e dei mezzi di sussistenza di varie popolazioni.
Ma i consumatori sono pronti? Secondo un’
indagine di Coldiretti, in Italia la novità non sembra entusiasmarli. Oltre metà del campione considerato in questa ricerca (54% ) afferma di essere contraria poiché sono cibi che non appartengono alla nostra cultura . Il 24% la accoglie con indifferenza e solo il restante 16% è favorevole. La situazione cambia poco anche quando si tratta di consumo al ristorante.
Secondo un sondaggio condotto da
TheFork sui propri utenti a dicembre 2017 che ha ottenuto quasi 300 risposte l’81 % non mangerebbe piatti a base di insetti al ristorante, mentre solo il 19% sarebbe disposto a provarli.
Nell'ambito della ristorazione, il ristorante
Essento Dinner in Svizzera offre già delle vere e proprie delicatessen a base di insetti nel corso di un pop-up tour che attraversa il Paese. Un aperitivo e un menù di 4 portate, permette di conoscere i sapori della fonte proteica del futuro.