Oikos, una missione Green da oltre 30 anni
Pubblicato il: 17/11/2016
Autore: Redazione GreenCity
Claudio Balestri, Presidente e fondatore di Oikos: "Si può fare business, si può crescere e diventare un'importante azienda e lavorare in tutto il mondo salvaguardando la salute dell'ambiente e la salute delle persone".
Oikos è un'azienda che propone ecosoluzioni cromomateriche all'insegna del green. La prima a offrire l'intera gamma senza solventi di derivazione chimica, ma solo con base acqua.
La sua è una storia di persone, di soluzioni, di colore e materia, di continua ricerca e sviluppo. Una storia lunga 30 anni, che comincia nel 1984 a Gatteo a Mare. In un periodo in cui a parlare di “impresa etica” sono in pochi, Oikos punta sul riuso e sul riciclo della materia, per farne una missione.
Oikos vuole ispirare con il colore e con la materia, anticipare nuovi bisogni con risposte innovative per migliorare la vita con ecosoluzioni cromomateriche che garantiscono il benessere perché non hanno emissioni nocive, tanto è vero che sono tutte classificate A+ per questo parametro.
Per parlare dell'azienza abbiamo intervistato
Claudio Balestri, Presidente e fondatore di Oikos.
1) Ecosostenibilità da più di 30 anni. Ma qual è il segreto di Oikos che gli ha permesso di scrivere il futuro?Da più di trent'anni Oikos guarda avanti, pensando a come essere sempre più ecosostenibili, integrando l'innovazione per la salvaguardia dell'ambiente con quella per offrire soluzioni di altissima qualità, tecnicamente ed esteticamente funzionanti.Il nostro fare ricerca ci permette di anticipare i tempi e lanciarci verso il futuro: per noi la ricerca, che non abbiamo mai smesso di fare e che quotidianamente alimenta il nostro operare, va di pari passo con una produzione sostenibile. Stimoliamo e promuoviamo l’innovazione tecnologica, finalizzata alla salvaguardia del pianeta. Per un futuro sempre più green ed ecosostenibile.Ogni anno una porzione considerevole del fatturato è reinvestita in innovazione che non è focalizzata solo sul prodotto, ma anche sui processi di tipo produttivo e su quelli di tipo organizzativo. Abbiamo iniziato a parlare di attenzione e rispetto per l’ambiente in un periodo in cui queste parole erano ancora usate da pochi, con la volontà proporre un benessere totale, grazie da un lato all'innovazione tecnologica per garantire soluzioni non nocive perché prive di solventi, e dall'altro alla soddisfazione estetica, dando una alternativa alla tinta piatta, quindi un benessere visivo ottico palpabile. 2) Cosa vuol dire per un’azienda chimica fare sostenibilità?Vuol dire preoccuparsi del mondo in cui si vive e mettere il rispetto per l'ambiente al primo posto. Oikos questo lo fa dal 1984, non solo proponendo soluzioni all'acqua ecosostenibili, ma anche garantendo un ciclo produttivo green. Abbiamo spianato la strada a un nuovo sistema di produzione chimico, che oggi viene imitato da altre aziende che seguono le nostre orme, prendendo Oikos come modello di innovazione, perché siamo andati oltre al mero concetto di creare un prodotto sostenibile: il nostro obiettivo era avere un'intera filiera ecofriendly e un'intera gamma di soluzioni ecosostenibili. Questa è la nostra storia e i risultati, che ogni giorno raggiungiamo grazie alla nostra competenza tecnica e alla nostra continua ricerca e innovazione, sono alla luce del sole. L’intera catena produttiva avviene all’interno di uno stabilimento altamente automatizzato con soluzioni pensate per un minor consumo energetico (dalla scelta delle luci al tipo di climatizzazione degli spazi, solo per dirne due) e che ottimizzano lo smaltimento dei materiali residui con il riuso degli scarti di produzione industriale. Per esempio la nostra ecosoluzione cromomaterica Travertino utilizza vera polvere di travertino recuperata dagli impianti di lavorazione della pietra. Così come le acque di scarico vengono depurate e riutilizzate, come riutilizzate sono le polveri delle materie prime vergini che rimangono intrappolate nel sistema di aspirazione. Questo consente di monitorare specifici indicatori, traguardi e obiettivi che riguardano gli aspetti ambientali su cui l’azienda può esercitare un’influenza come per esempio lo smaltimento dei rifiuti in maniera responsabile, avvalendosi ove possibile di cooperative sociali e privilegiando il recupero e il trattamento dei rifiuti/delle risorse a livello locale, o ancora il riutilizzo di materiali di scarto per la realizzazione di nuovi prodotti.Si può fare business, si può crescere e diventare un'importante azienda e lavorare in tutto il mondo salvaguardando la salute dell'ambiente e la salute delle persone. Il green è un pilastro fondamentale, e io come imprenditore ho la responsabilità di cosa immetto sul mercato. Oikos è un'impresa etica che ha ricevuto negli anni numerosi premi e riconoscimenti per il proprio impegno ecologico, come il Premio Economia Verde di Legambiente (2011), la menzione d’onore del grandesignEtico International Award (2014) e nel 2015 il prestigioso Premio 100 Eccellenze Italiane, perché essere impresa etica non vuol dire garantire solo la qualità dei prodotti, ma anche garantire la salute e il benessere delle persone che lavorano, il rispetto delle normative, e il conseguimento di certificazioni: c'è una responsabilità a 360° per dare al consumatore la massima trasparenza. 3) Molti si lamentano delle troppe normative presenti in campo “green”, voi invece siete tra i fautori di nuove norme. Come si riesce a costruire il domani in Italia?Io penso che la prima normativa sia nella volontà delle singole persone di rispettare il mondo in cui si vive. Da sempre Oikos ha la determinazione di produrre pensando alla salvaguardia dell'ambiente e infatti siamo stati i primi a usare le tecnologie per fare business ecologico. Gli articoli di legge sono molti, basti pensare che negli ultimi anni la Comunità Europea ne ha redatti circa 400, ma la maggior parte esiste per far fronte alla disonestà presente sul mercato. Oikos è in prima linea e fautrice di una normativa contro la presenza di diossine nelle soluzioni. E io personalmente mi faccio portavoce di una normativa che obblighi a non usare la formaldeide. Noi non vogliamo nuove norme solo per avere delle restrizioni, ma perché vogliamo che tutti siano obbligati a lavorare nella direzione corretta. Mi pare ridicolo che in Cina si debbano consegnare prodotti senza formaldeide e in Europa non ci sia una legge analoga. Trovo assurdo che la classificazione TVOC per le emissioni di componenti volatili organiche sia obbligatoria in Francia, ma non negli altri Paesi. Il consumatore è oggi molto attento e preparato, perché oltre che dell'ambiente sono argomenti che riguardano la salute di noi tutti. E Oikos con la propria mission rispetta prima di tutto i propri clienti. 4) Com’è cambiato il mondo del colore in 30 anni?Il progresso è stato generale: una continua evoluzione partita dal design e dall'architettura, e che di conseguenza ha coinvolto il colore. È cresciuta la consapevolezza dell'importanza del corretto uso cromatico in base alla funzione del luogo, basti pensare agli ospedali, prima tutti bianchi ora invece, soprattutto quelli pediatrici, colorati a seconda delle teorie cromoterapiche.Il knowhow che abbiamo appreso in 30 anni di storia e di ricerca vogliamo esportarlo e diffonderlo, proponendoci come leader e promotori di un nuovo stile di azienda chimica, basata sul green per proporre il benessere degli ambienti anche attraverso l'uso del colore, che deve essere appropriato e comunque funzionale.
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