Capodanno, per il cenone spesa da 82 euro a famiglia (-7%)
Pubblicato il: 31/12/2018
Autore: Redazione GreenCity
Dopo lo spumante sono le lenticchie il prodotto più consumato. Tra le più note quelle del Castelluccio di Norcia Igp, le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Altamura (Puglia), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito.
Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola
82 euro in media a famiglia, con un calo del 7% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una indagine
Coldiretti/Ixe’ in vista del Capodanno per il quale si prevede che più di due italiani su tre (68%) consumeranno nelle case, proprie o di parenti e amici, il cenone di fine anno mentre gli altri si divideranno tra ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e
agriturismi, per una media complessiva a tavolata di 8 persone.
Lo
spumante – sottolinea la Coldiretti – si conferma come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (91%), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle
lenticchie presenti nell’86% dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze. Tra le più note quelle del Castelluccio di Norcia Igp, ma anche quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Altamura (Puglia), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito.
L’interesse per le lenticchie è accompagnato dalla
riscossa di cotechino e zampone presenti in crescita sul 72% delle tavole. Si stima che siano serviti – sottolinea la Coldiretti – 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90 per cento del totale della produzione nazionale che è in gran parte certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell’Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di
Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento.
Sulle tavole per le feste
è forte anche la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie con – conclude Coldiretti – il 58% degli italiani che assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena l’11% si permetterà le ostriche e l’8% il caviale spesso però di produzione nazionale che viene anche esportata.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Viandanti del lunedì: otto cammini tra chiese e...
Sun&Fun in Val Gardena: gare in costume, slalom...
Carinzia: una terra di alta cucina con...
“Eco5 per il tuo armadio”, l’idea di Ecotessili...
Cat-mania: un viaggio alla scoperta dei felini...
Roma, Venezia e Firenze sul podio di San Valentino