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Mostra "Capire il cambiamento climatico” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Pubblicato il: 11/10/2019
Autore: Redazione GreenCity
Al via l'Experience exhibition in collaborazione con National Geographic Society. La curatela scientifica sarà di Luca Mercalli - Società Meteorologica Italiana.
Raccontare la minaccia ambientale che incombe sul nostro pianeta, partecipando alla mobilitazione internazionale per garantire un futuro green alle nuove generazioni: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli scenderà in campo per l'ambiente, promuovendo, dal 10 ottobre 2019 (anteprima stampa ore 11.30; apertura al pubblico ore 17) al 31 maggio 2020, "Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition", uno spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori scopriranno le cause e gli effetti del riscaldamento globale. 
Prodotta da OTM Company e Studeo Group, in collaborazione con National Geographic Society, la mostra è realizzata con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana.  
Se, con l'esposizione "Mito e Natura" (MANN/Parco Archeologico di Pompei, marzo-settembre 2016), il rapporto tra uomo ed ambiente era stato analizzato grazie alla mediazione figurata delle opere d'arte antiche, con "Capire il cambiamento climatico" i temi più scottanti della contemporaneità irrompono nelle sale del Museo, dimostrando che passato e presente non sono così lontani come ci si aspetta. «La sfida è grande e invita i musei ancora una volta a confrontarsi con l'attualità: ambiente e clima sono oggi i temi centrali nel dibattito globale e coinvolgono in un crescendo entusiasmante i giovani di tutto il mondo.  Ed è a loro (ma non solo) che abbiamo voluto dedicare una mostra viva, per 'Capire il cambiamento climatico' in collaborazione con National Geographic, da ottobre e per tutta la durata dell'anno scolastico, con incontri e iniziative. Da dicembre l'esposizione 'Thalassa' sull'archeologia marina racconterà la storia del Mediterraneo come risorsa e le meraviglie che ha conservato: è l'approdo di un progetto sognato con Sebastiano Tusa, un grande archeologo che al binomio cultura e ambiente ha dedicato una vita, realizzato anche in suo nome insieme alla Regione Sicilia. Tutte occasioni per ricordare che il rapporto tra uomo e ambiente è stato conflittuale sin dall'antichità. Sullo sfondo di questi primi significativi passi c'è il MANN che vogliamo e per il quale stiamo lavorando: un  museo 'ecologico', dal punto di vista dell'energia ma anche  nei comportamenti e negli stili di vita, dal plastic-free ai consumi idrici,  un museo sempre più soggetto attivo nella vita della città», commenta il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini.  
Nella tappa napoletana di "Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition", mostra già presentata a marzo 2019 al Museo di Storia Naturale di Milano, le istallazioni si arricchiranno di nuove immagini, con focus sull'inquinamento da plastica e sugli incendi incontrollati dovuti al riscaldamento globale. In mostra, vi sarà uno spazio di breaking news ambientali, con un corner costantemente aggiornato sulle principali notizie pertinenti ai cambiamenti climatici in atto nel mondo. 
Il percorso di visita, così, guiderà il pubblico a scoprire le profonde trasformazioni causate dal riscaldamento globale: dalla fusione dei ghiacci perenni ai fenomeni meteorologici estremi (ondate di caldo senza precedenti e incremento di tempeste e uragani), dall'intensificarsi dei periodi di siccità all'aumento del livello dei mari di 3,4 millimetri all'anno.
 La potenza dell'immagine fotografica enfatizzerà l'evidenza scientifica dei dati: la temperatura della Terra è aumentata di oltre un grado Celsius nell'ultimo secolo; il 2018 è stato il quarto anno più caldo della storia a livello globale e il primo anno più caldo in Italia, Francia e Svizzera; luglio 2019 è stato il mese più caldo di sempre (+0,95 gradi sopra la media del XX secolo, dato National Oceanic and Atmospheric Adminatration).
Sviluppata su un'area di 250 m2, la mostra sarà suddivisa in tre momenti distinti: esperienza, consapevolezza e azione. Si partirà dall'esperienza: nella prima sala, i visitatori saranno accolti da grandi immagini di natura rigogliosa, ricreata lungo le pareti perimetrali; allo stupore e all'emozione per le meraviglie del nostro Pianeta, faranno da contraltare gli scatti delle catastrofi dovute al cambiamento climaticoSi passerà, dunque, alla consapevolezza: pareti interattive, infografiche e illustrazioni mostreranno come le scelte politiche, culturali ed economiche possano influire sull'ambiente e, di conseguenza, sul riscaldamento globale: la coscienza ecologica nascerà, così, dalla combinazione fra la potenza della fotografia ed i contenuti scientifici ad essa abbinati. Ultimo step della mostra sarà un invito ad agire: una call to action finale, "Cambiamo il nostro futuro", stimolerà il visitatore ad adottare comportamenti "ecosostenibili" nel proprio quotidiano (dall'alimentazione alla scelta dei trasporti, dalla riduzione dei consumi energetici alla gestione dei rifiuti).Il prossimo 21 novembre alle ore 19.30 il Museo Archeologico di Napoli e la mostra Capire il Cambiamento climatico ospiteranno la premiere del documentario Ocean's Breath (working title), la nuova produzione originale di National Geographic che racconta un viaggio alla scoperta delle antiche barriere coralline custodite dalle Dolomiti. Il documentario sarà poi in onda su National Geographic (Sky 403) nei prossimi mesi. Dopo una visita alla mostra il pubblico assisterà alla prima proiezione mondiale del documentario presso il vicino Cinema Modernissimo di Napoli. 
All'exhibit saranno legate le attività didattiche rivolte ai più giovani, organizzate dai Servizi Educativi del MANN e da CoopcultureQuattro i percorsi proposti"Climate change experience. Il mondo in trasformazione" (destinatari: alunni di scuole secondarie di II grado e gruppi), un viaggio tra i principali temi della mostra, in un approccio divulgativo equilibrato tra contenuti scientifici e suggestioni artistiche; "Change the future" (destinatari: allievi di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado), racconto affidato a personaggi-testimoni (Orso polare, Tartaruga marina, Elefante asiatico ed Uomo), che spingeranno i piccoli visitatori, anche grazie alle installazioni interattive, a rispettare l'ambiente; "Messaggio dal Pianeta Terra" (destinatari: studenti di scuole secondarie di I e II grado), laboratorio in cui i ragazzi, sensibilizzati dalla mostra, produrranno un appello video per promuovere la disciplina dell'ecologia"Save the planet. Viaggio nella natura" (destinatari: allievi di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I e II grado), suggestivo itinerario green tra collezioni permanenti del MANN ed esposizione sul cambiamento climatico.

In foto:

Brian J. Skerry
Iceberg in fusione ai margini dell'Isola di Baffin (Artico Canadese). Le datazioni al radiocarbonio di resti vegetali prelevati presso le fronti glaciali indicano che i ghiacciai della zona si trovano nelle posizioni più arretrate in ben 40.000 anni.




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Categorie: Green Life

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