Rio Mare e l'Area marina protetta delle Isole Egadi” hanno salvato 64 Caretta caretta
Pubblicato il: 25/05/2020
Autore: Redazione GreenCity
Le tartarughe salvate sono state recuperate in condizioni difficili e soccorse nel “Centro di Recupero di Tartarughe Marine” a Favignana, per poi essere ricondotte in acque sicure grazie all’aiuto degli operatori del centro, dopo essere state munite di un tag satellitare, che permettono di “curiosare” tra i tragitti e le vite delle tartarughe.
Rio Mare ha annunciato che, negli ultimi 4 anni, sono state recuperate 64 tartarughe Caretta caretta - grazie alla partnership con l’Area Marina Protetta Isole Egadi (A.M.P.) e che quasi tutte, grazie all’intervento di equipe specializzate, hanno raggiunto la completa riabilitazione dopo esser state ferite o trovate in difficoltà, a causa di ingestione di plastica, ami e lenze da pesca, o interazioni con rifiuti galleggianti o impatti con barche.
Le tartarughe salvate , sono state recuperate in condizioni difficili e soccorse nel “Centro di Recupero di Tartarughe Marine” a Favignana; Rio Mare ha supportato negli anni questa oasi felice per questa specie animale, tramite l’acquisto di materiale tecnico (come tags satellitari, vasche per il recupero delle tartarughe e materiali per le aule didattiche), tanto da aver permesso all'iniziale Centro di Primo Soccorso di essere ampliato fino a diventare un modello unico nel suo genere di Centro di eccellenza, anche grazie alla collaborazione tra Area Marina Protetta Isole Egadi, Rio Mare e varie ONG. Questo ha permesso all’equipe specializzata del centro, non solo di fornire assistenza diagnostica e chirurgica alle tartarughe che lo necessitano, ma di poter controllare anche la loro degenza e seguire, passo passo, tutte le fasi della guarigione, fino alla riammissione in libertà in piena salute.
In questi anni, inoltre, la razionalizzazione delle modalità di intervento ha permesso al Centro di ottenere risultati notevoli portando a un drastico calo del trend di mortalità delle tartarughe. Sono state standardizzate le procedure con le Capitanerie di Porto di Trapani e Mazara del Vallo, consentendo di accelerare la ricezione delle informazioni sulla posizione degli animali ed il loro trasporto; sono state introdotte nuove tecnologie come le radiografie digitali, che hanno permesso di individuare anche altre malattie come la polmonite, e l’uso del laser è stato ampliato dalla sola terapia alla chirurgia.
Una volta guarite le tartarughe vengono ricondotte in acque sicure grazie all’aiuto degli operatori del centro e alcune di queste vengono munite di un tag satellitare ideato dall’Università di Pisa – Dipartimento di Biologia e finanziato da Rio Mare, chiamato “Marine turtle tracking”. Questo sistema consente di “curiosare” tra i tragitti delle tartarughe e di continuare il monitoraggio da remoto degli esemplari curati presso il Centro e di conoscerne i percorsi, le tappe e i chilometri percorsi, oltre che di approfondire la conoscenza della specie e le sue abitudini.
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