I masi Gallo Rosso che autoproducono energia
Pubblicato il: 22/10/2020
Autore: Redazione GreenCity
Molti contadini hanno scelto l'approvvigionamento energetico da sole e da legno, che oltretutto consente loro di essere indipendenti creando in autonomia l'energia di cui necessitano.
Gallo Rosso, sino dalla sua nascita avvenuta nel 1998, dimostra una particolare attenzione e sensibilità al tema del rispetto dell'ambiente e della ricerca di energie alternative che non impattino negativamente. La ricerca della sostenibilità è un obiettivo sempre valido, tanto che ad oggi in Alto Adige il 38% del consumo di energia proviene da fonti rinnovabili. Gallo Rosso contribuisce a sostenere e ad implementare questo dato con molti dei suoi masi, unendo alla tradizione la sostenibilità. Grazie all'utilizzo di pannelli fotovoltaici installati sui tetti dei masi o nei prati adiacenti, la radiazione solare viene convertita in elettricità senza emissioni nocive di CO2, mentre i pannelli solari vetrati consentono di trasformare l'energia del sole in calore per il riscaldamento degli ambienti e dell'acqua: procedimenti "puliti" che sfruttano appieno una risorsa ambientale, senza inquinare.Il maso Gallo Rosso Call-Hof a Lana, ad esempio, è dotato di entrambi i sistemi (fotovoltaico e solare termico) e quindi autoproduce energia elettrica e termica per la propria struttura. Gli appartamenti del Call-Hof, inoltre, sono stati realizzati secondo i criteri più avanzati della bio-edilizia ed arredati con gusto con mobili in legno massiccio, pavimenti in legno oleato e interruttori del flusso di onde elettromagnetiche. È anche un agriturismo a coltivazione biologica perché la famiglia Lösch tiene alla salvaguardia dell'ambiente. "Più natura meno chimica" è il suo slogan, nonché stile di vita; le viti e i meli del maso sono quindi coltivati con compost e fertilizzanti organici (letame), senza pesticidi chimici, per garantire l'equilibrio ecologico stabile.
Esistono poi anche dei masi Gallo Rosso "CasaClima", specializzati cioè nel risparmiare le risorse per il bene della natura e dell'uomo, come il Sandwiesen-Hof di Gargazzone, situato in una bellissima posizione, in valle, in mezzo a frutteti, con vista sulle montagne. Questo maso ha ricevuto il sigillo di qualità "KlimaHaus Welcome" e rispetta i criteri della categoria "Casa clima A-oro": non è agganciato ad alcun tipo di centrale energetica esterna, ma si avvale esclusivamente delle fonti di energia del luogo. Attraverso una pompa di riscaldamento, il calore della terra viene utilizzato in inverno per l'impianto di riscaldamento e la fornitura di acqua calda e d'estate per l'impianto di condizionamento. La pompa viene alimentata da un proprio impianto fotovoltaico di 80 m2. Inoltre, un sistema di ventilazione controllata degli ambienti interni fa in modo che venga garantita l'areazione anche senza aprire le finestre e che la temperatura rimanga stabile. Le superfici interne degli appartamenti sono ecocompatibili, spatolate in argilla e le superfici verdi dei tetti di entrambe le abitazioni rappresentano una sorta di "omaggio" alla natura per quanto le è stato tolto con la costruzione del maso. Una vacanza al maso Sandwiesen-Hof è senza dubbio all'insegna del risparmio energetico, ma anche del relax e del gusto: succhi di frutta, sidro e il famoso spumante di mela del maso contribuiranno ad allietare il soggiorno.
Un altro maso Gallo Rosso ecologico si trova a Nalles e offre confetture di frutta, sciroppi e verdure sott'olio provenienti dal suo orto e dai frutteti: il Sinnergut. Maso "casa clima A", in quanto gli appartamenti risparmiano l'80% di consumo di calore rispetto ad un tradizionale appartamento, il Sinnergut è dotato anche di un sistema di ventilazione che effettua il ricambio d'aria in modo automatico e mantiene la temperatura ideale.
Anche l'uso del legno sotto forma di pellet (segatura pressata) o di trucioli per la produzione di energia o come combustibile per stufe è una forma di sostenibilità, così come le caldaie a cippato. Il "cippato" è legno vergine ridotto in piccolissimi pezzi di appena qualche millimetro/centimetro ottenuto mediante le cippatrici, che trasformano tutti gli scarti derivanti dalla lavorazione dei boschi e degli alberi, come nel caso della potatura di piante, della pulitura di sottobosco da rami e piante cadute, o di disboscamenti programmati. Il cippato riposa due anni per raggiungere l'essiccatura ottimale per la combustione e quando viene bruciato la percentuale di anidride carbonica rilasciata nell'aria corrisponde a quella che le piante assorbono durante il processo della fotosintesi clorofilliana, non aggravando quindi l'inquinamento atmosferico. Gustare il famoso speck cotto dell'osteria contadina Gallo Rosso a Sesto Kinigerhof, con un bel bicchiere di vino, nel tepore della stube creato dalla caldaia a cippato mentre fuori nevica, è un'esperienza da ricordare.
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