Oltre 65.700 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) raccolte in Italia nel 2008. Un risultato, quello comunicato dal
Centro di Coordinamento RAEE nel suo primo rapporto annuale, che va ben oltre le attese, considerando che il nuovo sistema disegnato dal decreto legislativo 151/2005 è diventato pienamente operativo solo nel luglio 2008.
Questi risultati consentono all’Italia di aspirare a raggiungere, entro il 2009, quell’obiettivo di raccolta e gestione di 4 kg di RAEE pro capite che la normativa europea aveva indicato per la fine dell’anno scorso.
Quella delle apparecchiature tecnologiche – computer, stampanti, televisioni, videoregistratori e altro ancora – è una tipologia di rifiuti in forte crescita, tanto da raggiungere dimensioni preoccupanti nel mondo industrializzato. La normativa entrata in vigore l’anno scorso assegnava ai Comuni un ruolo cruciale nello svolgimento delle operazioni di raccolta, pur nell’ambito di un sistema che, almeno all’inizio, ruotava intorno alle responsabilità primarie dei produttori.
La divisione dei compiti tra amministrazioni comunali e produttori era rimasta, tuttavia, sulla carta. L’Accordo di Programma sottoscritto dal Centro di Coordinamento con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha consentito di portare a compimento il disegno legislativo, liberando i Comuni da incombenze e oneri che di fatto impedivano il decollo della raccolta. La gestione di questi rifiuti, fino alle operazioni di trattamento per il recupero delle materie prime, ricade ora sui produttori attraverso i Sistemi Collettivi afferenti al Centro di Coordinamento RAEE.
L’accordo riconosce alle amministrazioni comunali dei rimborsi forfetari per i costi sostenuti durante il periodo di gestione transitoria dei rifiuti (le risorse già stanziate al riguardo ammontano a 28,5 milioni di euro). Introduce anche un
sistema di incentivi che premia l’efficienza dimostrata dai centri di raccolta gestiti dai Comuni.
Il sistema è fortemente improntato a criteri di competizione. I produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche possono, infatti, associarsi secondo una logica destinata a premiare le realtà più efficienti. Dal canto loro i 16 Sistemi Collettivi esistenti non possono che muoversi entro questa logica, ricavando proprio dal contenimento dei costi, dall’efficienza del sistema e dal miglioramento continuo dei propri servizi, la loro ragione di esistenza. Quali i benefici per l’ambiente? Questi rifiuti, cresciuti enormemente negli ultimi anni per effetto soprattutto della moltiplicazione nelle nostre case dell’elettronica di consumo, contengono molte sostanze (piombo, cadmio, mercurio, CFC, HCFC e altre ancora) che liberate nell’ambiente risulterebbero estremamente nocive e che devono essere neutralizzate. Si tratta di rifiuti ad elevato tasso di riciclabilità: smontati e separati nelle parti e nei componenti, consnetono di recuperare e reinserire nel circuito economico ingenti quantitativi di materiali ferrosi, rame, alluminio, materie plastiche, metalli preziosi come l’oro e altro ancora. Quanto recuperato nel 2008 ha comportato un risparmio energetico quantificabile intorno alle 28.500 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) ed ha evitato emissioni in atmosfera per circa 540.000 tonnellate di anidride carbonica.
Frigoriferi, condizionatori e climatizzatori fanno la parte del leone, con olte il 36,5%. Televisioni e monitor hanno segnato il 27,5%. Seguono i “grandi bianchi” (20,6%) e le apparecchiature di illuminazione (15%). Dal rapporto fornito dal Centro di Coordinamento RAEE si evidenzia come anche in questo particolare settore dei rifiuti si registri una grossa differenza tra le aree geografiche del Paese.
La Lombardia fornisce, con circa 16.700 tonnellate, il contributo maggiore alla raccolta e alla gestione dei RAEE, seguita dal Veneto (con 9.375 tonnellate) e dal Piemonte (7.745 tonnellate). Al quarto posto figura una regione del Centro, la Toscana (con 4.791 tonnellate), mentre il Lazio, pur essendo un gran produttore di questi rifiuti, occupa solo la sesta posizione (con 3.107 tonnellate). A chiudere la classifica il Molise con appena 128 tonnellate.
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