Realizzare almeno un frutteto solidale in ogni regione italiana. Questo l’impegno annunciato ieri da Procter & Gamble in occasione dell’inaugurazione del
nuovo Frutteto Solidale di Roma presso la Cooperativa Sociale La Nuova Arca, realtà che da 15 anni
si prende cura dei più fragili, a partire da
giovani mamme vittime di violenza con i loro bambini, ma anche
migranti e rifugiati,
giovani in difficoltà e
persone con disabilità. Saranno proprio le persone che La Nuova Arca accompagna verso un nuovo futuro a curare il
Frutteto Solidale di Roma, per un totale di
90 piante, tra alberi da frutta e arbusti o alberi della macchia mediterranea, quindi melograni, albicocchi, fichi, mirti… capaci non solo di offrire lavoro e nuove opportunità di inclusione, ma anche di
assorbire 45 tonnellate di CO2.
Il progetto, ideato da P&G ed AzzeroCO2 con l’obiettivo di restituire
nuovo valore al territorio e ai cittadini coniugando
attenzione per l'ambiente, promozione della biodiversità e inclusione sociale e lavorativa, è parte dell’iniziativa di cittadinanza d’impresa
“P&G per l’Italia” avviata nel 2021. Sono due finora i frutteti avviati in Italia, entrambi in Sicilia, a Modica e Catania e diventeranno oltre 20 a fine anno.
Quello di
Roma è il terzo
Frutteto Solidale in ordine di tempo realizzato da P&G Italia con AzzeroCO2 e il primo di un gruppo di dieci che saranno pronti entro il mese di settembre da Nord a Sud del paese, nello specifico a
Oulx (TO), Sondrio, Trieste, Sesto Fiorentino (FI), Civitavecchia (Roma), Caserta, Bari, Cerignola (FG) e Alghero (SS), per un
totale di 3.500 mq di terreno piantumati grazie al coinvolgimento di
più di 200 persone tra le quali
donne in condizioni di fragilità,
ex detenuti o persone sottoposte a pene alternative al carcere,
migranti,
persone con disabilità, saranno messe a dimora
oltre 700 piante di 20 specie diverse per un totale di 40 cultivar.
Fra queste piante, verranno piantumate anche un centinaio di arbusti e piante mellifere, come il mirto e la ginestra, che aumentano la biodiversità e sono capaci di attirare gli impollinatori;
un 25% del totale è rappresentato da piante antiche, indispensabili per la
tutela della biodiversità, queste sono concentrate soprattutto a Caserta, Trieste e Oulx, in
interventi storico conservativi: a Caserta si tratta dell'impianto di un antico vitigno locale, l'Asprinio; a Trieste si pianteranno 19 cultivar antichi, autoctoni del Venezia Giulia; a Oulx, in alta montagna si tratterà invece di 5 tipologie di alberi da frutta di cultivar che sono in parte spariti dalle Alpi occidentali.
Oltre a tutelare la biodiversità, le piante di questi primi dieci Frutteti Solidali contribuiranno ad
assorbire, nell’arco della loro vita, un totale di 350 tonnellate di CO2.
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