Gli
animali domestici sono ormai
parte integrante della famiglia. Si dice che il cane sia il migliore amico dell'uomo, ma anche i gatti non sono da meno: di certo, entrambi non mancano di
manifestare l'amore per noi scodinzolando, facendo le fusa, cercando un contatto e, spesso,
anche baciandoci, o meglio leccandoci
, affettuosamente.
I cani
leccano per comunicare e possono comunicarci molte cose: in età adulta il
face washing è un comportamento affiliativo che indica amicizia, richiesta di attenzione o come segnale di pacificazione; se il cane lecca la bocca del padrone (
mouth washing) sta cercando di capire lo stato emotivo, fisico o l’umore del suo pet mate; leccare può essere anche un gesto che rivela cure parentali (il cosiddetto
grooming); infine, un bacio può essere anche per attirare l’attenzione perché annoiati.
Tuttavia,
non sempre l'alito del nostro amico a quattro zampe ha un odore piacevole: può accadere infatti, tanto nei cani quanto nei gatti, che si verifichi una spiacevole problematica di alitosi. In particolare, nel caso dei cani, questa risulta più frequente negli esemplari di piccola taglia (Chihuahua, Yorkshire, Bassotti, Barboncino, ect.).
Si tratta di una problematica che non può essere risolta - o evitata - semplicemente attraverso una corretta alimentazione: sono indispensabili, infatti, la prevenzione attraverso una buona igiene orale e controlli veterinari periodici.
MYLAV, laboratorio di analisi veterinarie, ha deciso di approfondire la tematica, anche grazie all’aiuto della Dottoressa Ingrid Tundo, medico veterinario (Diplomata EVDC EBVS - European Veterinary Dental College - Odontostomatologia e Chirurgia maxillo facciale), che è andata a fondo, mettendone in luce cause, conseguenze ed evidenziando possibili soluzioni.
A cosa è dovuta l'alitosi e perché si verifica?
L’alitosi nel cane e nel gatto può avere
diverse cause, ma
l’indiziata numero uno resta sempre la
scarsa igiene orale, dalla quale dipende la proliferazione dei batteri nel cavo orale dell’animale. In altre circostanze, invece,
l’alito cattivo può essere
causato anche da
patologie più serie che coinvolgono l’apparato gastrointestinale, il fegato o i reni. Nel caso in cui
l’alitosi sia la conseguenza di una
scarsa igiene orale, come per gli esseri umani, questa
dipende dalla proliferazione dei batteri che costituiscono la placca dentale. Questi microrganismi patogeni sono i responsabili della produzione di composti volatili a base di zolfo, da cui dipende quell’odore caratteristico dell’alito cattivo.
Cosa fare per risolvere il problema?
L’unico sistema
veramente efficace per aumentare l’igiene orale dei propri animali è lo
spazzolamento dei denti. Non tutti i cani e gatti lo tollerano, ma con un adeguato training è sorprendente vedere come i nostri animali a quattro zampe si abituano a questa pratica giornaliera. In aggiunta, il
controllo dell’igiene orale deve essere effettuato clinicamente
dal medico veterinario, ad esempio, quando viene effettuata la vaccinazione annuale, sempre che non si pianifichino controlli periodici preventivi dedicati. Il medico veterinario consiglierà se una profilassi parodontale (pulizia dei denti) è necessaria. Come negli esseri umani
l’igiene orale deve essere mantenuta, quindi
richiede impegno e costanza.
Il cibo può aiutare, ma è la prevenzione a fare davvero la differenza In commercio ci sono cibi formulati proprio per ridurre la quantità di tartaro sui denti e cibi, come l'alimentazione secca, che aiutano a mantenere una buona igiene orale.
Esistono, inoltre, degli snack - scientificamente testati per aumentare l'igiene orale - che possono essere un alleato nel trattare la problematica, ma non possono essere considerati risolutivi.
Spesso, una corretta alimentazione non è sufficiente a impedire lo sviluppo del tartaro: è indispensabile mantenere lo spazzolamento quotidiano dei denti, sottoporre il nostro amico a quattro zampe a un controllo periodico della salute orale e - in casi di severa alitosi - optare per un esame con radiologia intraorale sotto anestesia.
“
Cani e gatti sono molto bravi a non mostrare il mal di denti. Se l’animale ha più di 3 anni ci sono il 70% di probabilità che almeno un dente sia affetto da una patologia orale. Per questo motivo un esame intraorale e radiografico completo sono essenziali per avere una chiara idea se la bocca del proprio animale è sana. Se il vostro medico veterinario di fiducia non possiede un radiologico per radiografie intraorali potete farvi riferire da un dentista veterinario” afferma la Dott.ssa Tundo.
In conclusione, oltre all'
odore poco piacevole che causa,
l'alitosi può impattare negativamente sulla salute complessiva dell'animale, esponendolo al
rischio di patologie gravi; per questo motivo, è importante non sottovalutare la problematica, prendere le giuste precauzioni e soprattutto portando il proprio animale dal veterinario per controlli periodici.
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