Benvenuta Primavera! La stagione simbolo, in cui la natura si risveglia, non poteva che portare la nascita di
6 nuovi cuccioli. Gli abitanti del Parco Le Cornelle, infatti, hanno da poco accolto
2 piccoli canguri rossi e 4 simpatici suricati. Fiocco azzurro e rosa quindi per la famiglia di
canguri rossi: è da alcune settimane che il parco ha dato il benvenuto a ben due cuccioli di questo iconico marsupiale australiano. I piccoli sono ancora accuditi all’interno dei marsupi delle madri, ma iniziano a fare capolino e ben presto cominceranno ad uscire per muovere i primi balzi ed a esplorare l’ambiente esterno.
Il canguro rosso
è il più grande tra tutti i marsupiali, vive in gruppo e si sposta alla ricerca di piante erbacee e foglie nelle vaste pianure aride australiane. Non si tratta di una specie particolarmente a rischio d’estinzione ma, tuttavia, sta risentendo molto della perdita di habitat causata principalmente all’allevamento estensivo di bestiame che compete per il cibo con i canguri e gli altri animali selvatici australiani.
Per continuare con il ciclo di novità di inizio Primavera, il Parco dà il benvenuto a
4 cuccioli di suricato, specie perlopiù conosciuta grazie al film Disney “Il Re Leone”. Tipiche delle zone desertiche dell’Africa Meridionale, questi mustelidi insettivori hanno la singolare caratteristica di
ergersi dritte sulle zampe posteriori a mo’ di vedetta e in caso di pericolo avvisare tutti gli altri componenti del gruppo che si ritirano prontamente in tane sotterrane. I 4 piccoli sono figli della coppia dominante, infatti, nella società dei suricati, solo una coppia si riproduce mentre gli altri individui concorrono nell’allevamento dei piccoli. I nuovi arrivati sono nati da tre settimane e già iniziano a zampettare all’interno dell’exhibit sotto l’occhio attento della madre ma anche dei fratelli maggiori e degli zii. Il gruppo di suricati è composto, oltre che dai 4 ultimi arrivati, da altri 16 esemplari adulti. Il costante aumento del numero di componenti della piccola famiglia di suricati è un ottimo segnale che il programma di tutela che il Parco ha messo in atto per la conservazione della specie, si stia rivelando molto efficace.
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