Per la prima volta il Festival apre anche la sera: sabato 29 aprile la mostra mercato accende le luci e prosegue fino alle 22.30 con suggestivi allestimenti luminosi, mentre sulla terrazza del Kurhaus nelle sue atmosfere liberty ci si gode una serata all’aperto tra drink e fingerfood a tema, con il sottofondo di chill & lounge music (questa fino alle 23).
Perché la manifestazione mantiene intatto il suo spirito ma si evolve, diventando sempre più un momento di confronto sulle tendenze del giardinaggio ma proponendo anche nuove occasioni di convivialità e aggregazione, come le colazioni e il brunch.
Petit déjeuner des fleurs
Boccioli delicati, fiori e foglie: in piccoli padiglioni si comincia la giornata del Merano Flower Festival con un petit déjeuner des fleurs. In mezzo allo splendore floreale, gustando in un ambiente esclusivo una colazione per due nella varietà di sapori dei frutti di bosco, del pane e delle specialità di qualità selezionata dal Gallo Rosso dell'Alto Adige.
La colazione può essere prenotata il 29, 30 aprile e 1° maggio dalle 9 alle 11 del mattino. Pre-registrazione su
info@merano.eu.
Festival Brunch
Gli amanti dei prodotti autentici, dell'estetica in fiore e del “trambusto colorato” avranno pane per i loro denti al Festival Brunch sulla terrazza del Kurhaus. Da qui potranno scoprire i sapori del territorio tra le piante e i fiori, osservare gli espositori che li innaffiano e farsi un'idea di ciò che rende questo festival così attraente.
Il brunch sulla terrazza del Kurhaus si svolge il 30 aprile dalle ore 10.
Limonaia come palcoscenico
Per il programma di numerose conferenze, workshop e letture, la serra fredda Limonaia offre un accogliente palcoscenico per gli esperti e gli autori invitati, insieme a luminari e specialisti del mondo delle piante (qui una panoramica:
https://www.merano-suedtirol.it/it/merano/informazioni-servizi/eventi/merano-flower-festival/esperti.html). La limonaia invita inoltre i visitatori a soffermarsi e a parlare, a meravigliarsi e a filosofeggiare.
"Esperidia", la mostra: gli agrumi più settentrionali d’Italia
Un’esposizione dai colori energizzanti: una grande varietà di agrumi, tra cui frutti rari e curiosi provenienti dal Lago Maggiore, dove vennero introdotti nel XVI secolo dalla famiglia Borromeo. In un documento del 1603 si legge: ''Seguitando la ripa dove si piega il Lago, si trova una terra detta Canero, assai bella e vistosa, posta alla ripa del lago, in una piacevole e vaga pianura, la quale è tutta piena d'arbori fruttiferi e massime di cedri, naranzi e limoni...". Il particolare microclima mediterraneo ha permesso la loro coltivazione in piena terra a poca distanza dalla parete Est del Monte Rosa.
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