Sin dall’Ottocento Merano, all’incrocio di tre valli, divenne meta per chi amava passeggiare. Oggi lo si può fare su percorsi pianeggianti a mezza costa, fra piante esotiche e vista sulla conca meranese, lungo la passeggiata Tappeiner.
Oppure, inoltrandosi fra prati e frutteti costeggiando i canali irrigui nei dintorni della città, i “Waale”, di recente inclusi nel patrimonio immateriale dell'umanità stilato dall’Unesco. O ancora, salendo in quota, nei boschi di Merano 2000, dove la cifra sta a indicare la quota alla quale approda la funivia – con pochi minuti di viaggio dalla città – aprendosi a un comprensorio escursionistico che va di malga in malga. Magari godendosi l’alba con una colazione speciale, a 2.361 metri di quota.
Baciati dal sole fra piante esotiche
Lungo l'asse est-ovest della città, la passeggiata Tappeiner è baciata dal sole e offre uno straordinario colpo d'occhio sulla conca e la Val d'Adige. Fu creata e donata alla città da Franz Tappeiner, medico e ricercatore originario della Val Venosta, propulsore del turismo meranese. Il percorso, lungo quattro chilometri, si sviluppa dalla Passeggiata Gilf, famosa per la sua cascatella, fino all0amena frazione di Quarazze, alternando esemplari di tipica vegetazione locale a querce da sughero, alberi di eucalipto, loti, pini marittimi, varie specie di palme (anche cinesi) e bambù, cactus, agave, magnolie e ulivi. È priva di barriere architettoniche e quindi ben adatta a sedie a rotelle e passeggini, adatto anche alle famiglie con bambini. Lungo il percorso vi potrete accomodare su terrazzini arredati con panchine dal quale ammirare la conca della Val d’Adige.
I sentieri delle rogge, fra prati e vigneti
I Waalweg sono i sentieri delle rogge, percorsi che senza particolari pendenze si inoltrano fra prati, frutteti e boschi regalando scorsi naturali straordinari. I “Waale”, il reticolo di rogge dell’Alta Venosta risalenti anche al XIII secolo, sono di recente entrati nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità Unesco insieme ai sistemi di irrigazione di altri sei Paesi. Le rogge scorrono pure intorno a Merano, affiancate da sentieri funzionali alla manutenzione divenuti tracce per splendide passeggiata non particolarmente impegnative. Fra i più pittoreschi c’è il Waalweg di Maia (Maiser Waalweg) risalente al 1472. Nasce sul torrente Passirio a Saltusio (all’imbocco della Val Passiria) e seguendo lo sviluppo del corso d’acqua giunge al quartiere meranese di Maia Alta. Passo dopo passo, si incontra la casa del guardiano, dove si trova la caratteristica campanella che sorveglia la regolarità del flusso: il suo suono ritmico e continuo azionato da una ruota ad acqua, attesta lo scorrere privo di ostacoli. Ci si imbatte in un maso, si sfiorano pendii rocciosi e ci si immerge fra i boschi che cedono il passo a vigneti e meleti per arrivare a Castel Planta, dove il Waalweg termina. Chi soggiorna a Merano può naturalmente affrontare gli 8 chilometri di tracciato in senso inverso.
Merano 2000, colazione all’alba in alta quota
Il soleggiato comprensorio escursionistico di Merano 2000 è un costante invito a lasciare la città – sono i meranesi stessi i primi a coglierlo - e a raggiungere le montagne. Giunti in quota con la funivia panoramica, lo sguardo spazia lontano sulle montagne fino all’Ortles e alle Dolomiti. Zaino in spalla, fra le malghe e i piatti della tradizione alpina, numerose escursioni con splendida vista panoramica portano da Falzeben e Pivigna fino in Val Canova, al lago San Pancrazio. Kesselberg (2.300 m), Mittager (2.422 m) o il Kreuzjöchl sono alcune delle mete predilette. Così come il Kuhleiten, dove è possibile chiedere una deliziosa colazione a 2361 metri, alla luce dell’alba. Gli orari si adattano al corso del sole, da agosto a ottobre è possibile prenotarsi per il sabato o la domenica (chiamando il +39 3477143277). Caffè, tè o cioccolata calda, il succo di mela del contadino, pane burro e marmellate, brioche, salumi (speck, prosciutto, formaggio), uovo sodo e lo spettacolo senza eguali della montagna che si risveglia.
Fra gli altri luoghi incantevoli ci sono la chiesetta di S. Osvaldo o il Giogo di Pietramala: attendono chi è alla ricerca di un po' di pace per ricaricare le energie. Per chi ha tempo e voglia di camminare, è possibile raggiungere gli omini di pietra (Stoanerne Mandln): oltre 100 personaggi fatti di sassi messi uno sull'altro, alcuni piccoli, altri a grandezza d'uomo, tutti ritti come soldati. Forse un tempo servivano per indicare la strada, o magari sono stati i pastori, annoiati, a costruirli. La loro origine è incerta, c’è chi parla anche di un luogo di culto dei celti: un documento del tribunale del 1540 dimostra che in questo luogo circa 500 anni fa si celebravano danze di streghe e feste sataniche.
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Categorie: Green Life
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