▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Horti Aperti, il 21 e 22 settembre la terza edizione del festival del verde a Pavia

Pubblicato il: 12/08/2024
Autore: Redazione GreenCity
Un rigoglioso intreccio di piante e di saperi e tanto intrattenimento per gli amanti del bello e per i curiosi di natura, per parlare di fiori, ecologia e comunità vegetali e conoscere le ultime novità dei vivaisti.

«Con un viaggio che parte dalla rigenerazione urbana per arrivare alla rigenerazione umana, esploreremo il potere salvifico della natura, raccontando il bello e il buono del giardinaggio». Con queste parole, il direttore artistico della manifestazione culturale Horti Aperti di Pavia, Carlo Gariboldi, annuncia una terza edizione ricca di novità.

Il festival del verde e dell’ambiente si terrà il 21 e 22 settembre nella consueta cornice del parco Horti dell’Almo Collegio Borromeo. Si è scelta una data simbolica, a cavallo dell’equinozio d’autunno, un cambio di stagione che per il popolo dei giardinieri dà il via al periodo dei nuovi propositi e dei progetti. Un’occasione ghiotta per chiudere in bellezza l’estate, offrendo ai molti visitatori in arrivo dalle città lombarde un’occasione per una gita all’aria aperta, però nel cuore della città di Sant’Agostino.

L’APPUNTAMENTO PER GLI APPASSIONATI DI FIORI. Gli Horti dell’Almo Collegio, nati a metà del Cinquecento sull’ex darsena della flotta del Ducato di Milano, sono stati recentemente trasformati in un’area naturalistica con diversi habitat ad alta biodiversità, con oltre 3.000 alberi e arbusti autoctoni delle foreste planiziali della Valle del Ticino. Il 21 e 22 settembre, Horti Aperti trasformerà questo parco in un immenso giardino di collezioni botaniche e rarità.

«Come insegnano i giardinieri provetti e i vivaisti in mostra, nei Paesi del Mediterraneo si pianta in autunno e non in primavera, per dare alle piante alcuni mesi di tempo per attecchire bene prima di poter affrontare il caldo. Cosa e come piantare in ottica di bellezza e sostenibilità, lo racconteranno i nostri relatori alla due giorni di conferenze di Horti Aperti Lab, consolidando la consueta formula del “sapere e saper fare” che accompagna Horti Aperti fin dalla prima edizione, trasmettendo conoscenze teoriche ed esperienze pratiche ai visitatori», ha affermato Carlo Gariboldi.

IL BOSCO DELLE MERAVIGLIE. «La manifestazione cresce. Per dare respiro ai numerosi espositori, pur rimanendo all’interno della centralissima location del parco Horti, sposteremo la mostra-mercato nell’area boschiva denominata Comunità degli alberi, sul piccolo Monte Bertone. Il titolo dell’edizione 2024 non poteva che essere Bosco e Giardino, tema altrettanto simbolico. Qui i vivaisti potranno trasformare le zone d’ombra, le radure assolate e il piccolo ruscello in un tripudio di bellezza e di vita: abbiamo chiesto loro di creare degli allestimenti paesaggistici, raccontando i migliori abbinamenti tra piante “felici” di crescere insieme, per un verde bello e intelligente», aggiunge il direttore artistico. Numerosi studi hanno portato alla luce del grande pubblico che nel bosco esiste una wood wide web, una rete sotterranea di connessioni tra le radici attraverso le quali gli organismi vegetali comunicano e si supportano, in simbiosi con i funghi: le piante, dunque, vivono meglio e sono più sane quando sono in compagnia.

UN APPROCCIO ATTENTO ALLA NATURA. Il racconto di Horti Aperti 2024 parte dalla riflessione aperta da un grande classico della letteratura orticola, Bosco e Giardino di Gertrude Jekyll, pubblicato per la prima volta nel 1899. Artista, giardiniera e artigiana, Jekyll (1843-1932) visse per oltre metà della sua vita a Munstead Wood, un cottage con sei ettari di bosco-giardino, dedicandosi sempre di meno alla pittura e sempre di più al giardinaggio; piantare divenne per lei come dipingere un paesaggio con colori viventi. L’artista ruppe così la formalità dei progetti vittoriani, vedendo il giardino come un luogo per appagare la vista e per riposare la mente; proprio dalle foreste intorno a casa apprese il valore della moderazione e del riserbo, delle luci e delle ombre. “Fate attenzione che non vi sia distacco tra giardino e bosco”, raccomandava, fondendo due entità prima distinte. E così sarà ad Horti Aperti.

UN PALINSESTO DEDICATO ALL’AMBIENTE. Se agli occhi rigorosi dei botanici il bosco è un preciso ecosistema frutto di una lunga evoluzione naturale, dal punto di vista del paesaggista e del giardiniere, il bosco è anche un insieme di piante ornamentali e spontanee che hanno imparato a coesistere. Lo racconterà con una provocazione il Maestro Giardiniere bolognese Carlo Pagani (anche autore e protagonista del libro Nel Bosco Giardino, scritto con Mimma Pallavicini, Cairo Publishing) in uno degli incontri di Horti Aperti Lab: Il giardino può far da sé? è il titolo della sua conferenza. «Ho vissuto per vent’anni in un bosco e l’ho usato come laboratorio per capire come le piante selvatiche e quelle ornamentali possano convivere… Ho conosciuto tante fioriture in grado di cavarsela da sole, annotandomi le specie che io oggi chiamo “piante collaudate”». Pagani condurrà anche una visita guidata alla scoperta di queste specie autosufficienti tra gli stand dei vivaisti in mostra. Tra gli ospiti di rilievo, Stefano Mancuso, direttore del laboratorio di neurobiologia vegetale LINV dell’Università di Firenze, spiegherà quanto e perché le piante possano collaborare per superare le condizioni estreme. Matt the Farmer, agricoltore e youtuber, illustrerà le regole dell’orto sostenibile. Mario Giuliacci, meteorologo e fisico dell’atmosfera, spiegherà perché il clima sta cambiando e perché la nostra salute è strettamente collegata a quella del pianeta. Molti vivaisti condivideranno con il pubblico le loro conoscenze.

PIANTE CURIOSE E FIORI NUOVI. Molte le collezioni botaniche di rilievo e le novità in mostra, insieme a prodotti agricoli tipici del territorio e razze autoctone di avicoli. Si va dalla raccolta di edere ornamentali e specie da ombra del nuovo vivaio GEA alle piante dal look tropicale ma a prova di freddo di Central Park, perfette per un Jungle Garden. Dalle rose da bosco e le clematidi di Anna Peyron alla siepe per gli uccellini di Maurizio Feletig e le piante mellifere di Maioli Frutti Antichi; dalle spontanee più belle del vivaio plastic-free Il Melo Selvatico alle salvie ornamentali, i peperoncini, le graminacee, le piante argentate a prova di secco e tante altre curiosità dei molti espositori in mostra (vedere l’approfondimento sui vivaisti). Diverse tra le aziende partecipanti a Horti Aperti 2024 sono a conduzione femminile; in tanti porteranno in mostra fiori e alberi affascinanti per noi e per gli impollinatori, ma anche specie a bassa manutenzione per i giardini senza irrigazione. L’elenco degli espositori continuamente aggiornato, si trova sul nostro sito. Curiosando con anticipo sui cataloghi dei vivai in mostra, si può anche decidere di prenotare qualsiasi rarità direttamente al vivaio, per la consegna direttamente a Horti Aperti.



Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Categorie: Green Life

Tag: Green life

Canali Social: