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Cat-mania: un viaggio alla scoperta dei felini tra espressioni linguistiche e destinazioni

Pubblicato il: 14/02/2025
Autore: Redazione GreenCity
Il mondo dei gatti spiegato da Babbel e CamperDays in occasione della Giornata Nazionale del Gatto.

I gatti accompagnano la civiltà umana da migliaia di anni: da sempre associati a racconti magici e a leggende superstiziose, questi animali hanno conquistato l’attenzione e la curiosità delle persone in tutto il mondo. Nonostante possano sembrare distaccati e poco inclini a dimostrare affetto, la loro presenza continua a essere amata e ammirata.

In occasione della Giornata Nazionale del Gatto, che ricade annualmente il 17 febbraio, Babbel, l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue, insieme a CamperDays, la piattaforma di noleggio camper leader in Europa, propongono un viaggio alla scoperta delle curiosità linguistiche legate ai gatti e delle migliori destinazioni da visitare on the road in cui celebrare questo felino così misterioso e indipendente.

Attenzione alle zampe e ai cortili: 7 espressioni da conoscere

Come sottolinea Esteban Touma, Content Producer e insegnante di Babbel, l’impatto - dopo secoli di convivenza - di questi affascinanti felini è evidente nel gran numero di espressioni idiomatiche e proverbi che li vedono protagonisti in molte lingue del mondo.

  • Buscar tres pies al gato: è comune in spagnolo dire “cercare tre zampe al gatto” quando si vuole complicare inutilmente una situazione semplice oppure perdersi in sottigliezze (una buona resa in italiano potrebbe essere “cercare il pelo nell’uovo”). Tuttavia, questa frase potrebbe sembrare inizialmente ambigua e poco logica, dato che i gatti hanno 4 zampe e cercarne 3 non sarebbe particolarmente difficile. L’origine risale a una versione più antica, modificata in un periodo antecedente al 1605 (anno di pubblicazione del “Don Chisciotte”, in cui compare proprio l’espressione “buscar tres pies al gato”): “buscarle cinco pies al gato, y no tiene más que cuatro” (“cercare cinque zampe al gatto, che ne ha solo quattro”), a cui spesso seguiva una battuta ironica “No, che son cinco con il rabo” (“No, sono cinque con la coda”); nel corso dei secoli, il “cinque” è diventato “tre” ma il significato è rimasto invariato.
  • Gato escaldado de água fria tem medo: questa espressione portoghese significa “il gatto scottato ha paura dell’acqua fredda” e indica che se si vive un’esperienza negativa, è naturale che si abbia timore di doverla rivivere o di affrontare situazioni simili. Proprio come il gatto che, scottato dall’acqua calda, non riesce a capire che l’acqua fredda non rappresenta un pericolo per la sua vita, così una persona, dopo una situazione traumatica, tende ad avere un atteggiamento più cauto e prudente.
  • Nu arunca pisica în curtea altuia: i gatti sono i protagonisti di una simpatica espressione rumena “non gettare il gatto nel cortile altrui”, parafrasabile in italiano come “non incolpare gli altri per qualcosa di cui non hanno colpa o non sono responsabili”. Nel folklore rumeno, i gatti sono spesso associati all’astuzia ed alla scaltrezza, motivo per cui questa frase fa riferimento al tentativo di fuggire da un problema, trasferendo la colpa e la responsabilità a qualcun altro.
  • Kysuuso neko wo kamu (窮鼠猫を噛む): questa espressione giapponese (“un topo che viene messo all’angolo morde il gatto”) vuole sottolineare che se spinti al limite, anche i più timorosi ed insicuri (come i topi di fronte al loro naturale predatore) tirano fuori…le unghie. Suggerisce quindi di non sottovalutare nessuno, perchè anche chi in apparenza può sembrare più debole, se messo alle strette, può sorprendere.
  • Qui gatta ci cova: si tratta di un proverbio italiano molto popolare la cui prima attestazione risale al ‘500 con il significato di “qui qualcosa non quadra”. In questo caso, l’associazione è con lafurbizia “silenziosa” e discreta dei gatti, che in alcuni casi sono stati considerati animali abili nel cogliere il momento più opportuno per agire indisturbati e compiere qualche malefatta senza essere scoperti; inoltre, quando accudiscono i cuccioli, le gatte si dimostrano particolarmente guardinghe.
  • Quante vite hanno i gatti? La resilienza dei gatti è universalmente riconosciuta, al punto che in numerose culture del mondo viene attribuita loro un’aura quasi mistica e si crede che possiedano più di una sola vita; in particolare, in inglese, turco e in diverse lingue slave si dice che ne abbiano nove, mentre in italiano, spagnolo, portoghese e tedesco si fermano a sette. Ed è proprio per questo che in italiano, così come nelle altre lingue, esiste il proverbio “avere sette vite come i gatti” che evidenzia lo straordinario talento di uscire da situazioni difficili.

Le destinazioni per vacanze a prova di felino

Per un viaggio straordinario all’insegna dell’amore per i gatti e della scoperta di destinazioni straordinarie dove poterli ammirare e coccolare, Maximilian Schmidt, Managing Director di CamperDays, suggerisce 7 mete dall’Asia, all’Africa e dall’Europa all’America, dove i gatti sono protagonisti indiscussi.

  • Aoshima (Arcipelago di Shikoku, Giappone): questa piccola isola al largo del Mare interno di Seto, nel Giappone meridionale, è celebre in tutto il mondo come l’“Isola dei gatti”. Un tempo Aoshima - oggi visitabile in camper e raggiungibile in traghetto dal porto di Nagahamako - era il punto di approdo di diversi pescherecci e casa di una comunità di marinai, che introdussero i gatti sull’isola per scacciare i topi attratti dal pesce. Con 130 felini rispetto ai soli 13 abitanti umani, Aoshima è una meta irrinunciabile per gli amanti di questi animali e costituisce anche una delle tappe principali nell’affascinante arcipelago di Shikoku che, oltre a numerosi castelli storici, come il Castello di Matsuyama, e antichi bagni termali giapponesi, vanta anche 88 templi buddhisti dall’architettura unica.
  • Casa di Ernest Hemingway a Key West (Florida): situata all’estremo sud della Florida nel punto più basso degli Stati Uniti, la città-isola di Key West è una delle mete predilette dagli appassionati dell’outdoor grazie alle sue spiagge paradisiache dalle acque cristalline e alla sua natura selvaggia. Vicino allo storico faro, il “Key West Lighthouse”, si trova anche la casa-museo di Ernest Hemingway, che ospita al suo interno una piccola ma molto amata colonia di gatti. La particolarità di questa comunità felina è la sua discendenza comune da Biancaneve, la gatta dello scrittore americano, ed il fatto che tutti i suoi abitanti a quattro zampe, come la loro antenata, prendono il nome da varie figure storiche o letterarie; inoltre, sono polidattili, ovvero hanno 6 dita. Solo per loro, nel grande parco verde che circonda la casa in stile coloniale, sono state costruite delle vere e proprie abitazioni su misura, dove questi piccoli isolani passano le giornate e possono essere ammirati dai curiosi turisti di passaggio.
  • Amsterdam (Paesi Bassi): oltre ad essere la capitale europea delle biciclette, non tutti sanno che Amsterdam è anche una destinazione da non perdere se si adorano i gatti, ancora più suggestiva se si viaggia in camper. Infatti, passeggiando tra le vie lungo i vari canali che attraversano la città, molti punti d’interesse permettono di coccolare i piccoli felini. In una delle vie nel cuore di Amsterdam, lungo il Singel, si trova un vero e proprio santuario galleggiante per gatti, la “De Poezenboot”: una barca ormeggiata che funge da rifugio ad una comunità di mici, offrendo loro una casa unica nel suo genere. Spostandosi di poco dal centro, invece, nel quartiere di Grachtengordel, il museo “KattenKabinet”, letteralmente “Gabinetto dei Gatti”, è dedicato interamente a questi amici a quattro zampe, con opere d’arte, sculture e dipinti che li raffigurano. Infine, verso la zona ovest della città, nel quartiere del mercato si trova il “KattenKafé Kopjes”, un bar in cui vivono 8 gatti che rappresenta la meta perfetta per gustarsi un caffè in tranquillità circondati dalle fusa di felini dormienti.
  • Venezia (Italia): gemma italiana che sorge sui canali dalle acque color smeraldo, Venezia è una meta senza tempo, imperdibile per chi vuole lasciarsi affascinare dall’arte, dalla storia e dalla cultura di cui è intrisa durante una vacanza in camper. La città è anche abitata da numerosi gatti, importati dall’Oriente durante il Medioevo per far fronte alle infestazioni di ratti sulle navi mercantili ed all’interno delle case. Questi felini si sono poi stabiliti in diverse zone della città lacustre, diventando così dei veneziani a tutti gli effetti. Infatti, spostandosi dal centro storico di Venezia, in un piccolo quartiere del Lido, a Malamocco, si trova un’oasi per gatti immersa nella natura che ospita più di 250 felini. Tornando nel cuore della città antica, invece, in una zona tranquilla poco più a nord di Piazza San Marco, è possibile visitare la “Libreria Acqua Alta” che, oltre ad essere un’istituzione del capoluogo veneto ed una delle librerie più suggestive al mondo, è anche il posto perfetto per imbattersi in gatti che dormono beatamente accoccolati tra alte pile di libri e manoscritti.
  • Lanai Cat Sanctuary (Isola di Lanai, Hawaii): pur essendo una delle isole hawaiane più piccole per estensione, Lanai non è di certo la meno affascinante. Quest’isola dell’oceano Pacifico, un tempo disseminata di piantagioni di ananas, è oggi la meta prediletta da turisti alla ricerca di pace e tranquillità in mezzo alla natura grazie alla varietà di straordinari paesaggi geologici come, per esempio, le rocce color ocra del “Garden of the Gods”. Lanai custodisce anche un piccolo angolo di paradiso per gli amanti dei gatti: il Lanai Cat Sanctuary. Situato nella zona meridionale dell’isola, questo rifugio ospita oltre 600 felini e, da vent’anni, rappresenta un luogo sicuro dove i gatti possono trovare riparo e cure. Una tappa d’obbligo da inserire nell’itinerario on the road dai viaggiatori che vogliono concedersi una giornata rilassante immersi nella natura, circondati da gatti giocosi e sonnecchianti.
  • Chefchaouen (Marocco): dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Chefchaouen è una delle città più suggestive, eleganti e pittoresche del Marocco, con le sue case squadrate colorate di svariate tonalità di blu, dal turchese all’oltremare. Questa città celestina è la perfetta fusione tra lo stile spagnolo e quello arabo, grazie a luoghi d’interesse come la Kasbah, un’antica fortezza medievale, e la Gran Moschea spagnola Bouzafar. Oltre alla sua unicità cromatica, pochi sanno che Chefchaouen è anche abitata da moltissimi gatti, che, elegantemente accovacciati sui pianerottoli o mentre si aggirano fra i sentieri cobalto, offrono l’occasione perfetta per scattare foto uniche in questo borgo da sogno.
  • Istanbul (Turchia): ricca di storia millenaria e di molteplici influenze culturali, questa metropoli multietnica che si affaccia sullo stretto del Bosforo è anche la dimora di più di 150 mila gatti. Di natura docile, ma indipendente, questi cittadini a quattro zampe gironzolano e oziano fra i vicoli della città, che proprio per questo viene anche ironicamente chiamata “Catsanbul”. Guardiani e protettori contro i topi, i gatti sono profondamente ammirati ad Istanbul, dove possono muoversi liberamente e avere accesso ad ogni angolo. Infatti, passando per il colorato e caotico Grand Bazaar, il mercato centrale, o persino visitando luoghi di culto come l’imponente Basilica di Santa Sofia e la splendida Moschea Blu, non mancano le occasioni per poter scorgere e accarezzare questi piccoli felini.


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Categorie: Green Life

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