Diffusa ovunque, l'energia elettrica ha costituito la base su cui si sono poggiate le fondamenta di numerose innovazioni tecnologiche. A dispetto del suo ruolo nel progresso e nello sviluppo della società umana, la rete di produzione e di distribuzione dell'elettricità è rimasta grosso modo la stessa per decenni: la tecnologia su cui si basa non ha avuto grandi innovazioni e gli investimenti per migliorarla sono stati drammaticamente bassi per quasi tutto lo scorso secolo.
Con l'inizio del nuovo millennio, ha finalmente preso forma la consapevolezza che,
se vogliamo costruire un mondo più sostenibile dal punto di vista dell'ecosistema senza per questo rinunciare alla produzione di ricchezza sufficiente a soddisfare le richieste e le necessità di una popolazione umana in crescita, bisogna partire dal rinnovamento dell'elemento che rappresenta la base della nostra civiltà: l'energia.
Finalmente, governi e aziende si stanno muovendo per disegnare e guidare una nuova rivoluzione, questa volta dell'infrastruttura energetica. Le risorse dedicate a questa impresa, nel corso degli ultimi anni, sono andate in crescendo: secondo un rapporto di Pike Research - società USA attiva nel campo delle ricerche e delle analisi sui fenomeni economici, in particolare nel campo delle nuove recnologie "pulite" -
l'investimento globale nella costruzione di Smart Grid e delle tecnologie collegate raggiungerà i 200 miliardi di dollari nel periodo 2008-2015. I sistemi per il monitoraggio ed il controllo dei consumi – gli smart meters, contatori "intelligenti" -
rappresentano solo la punta dell'iceberg, la parte più appariscente e sotto gli occhi del grande pubblico, di quanto viene fatto in questo campo.
I maggiori investimenti, in realtà, s
ono nelle parti del sistema-energia che difficilmente finirà sui mezzi di comunicazione: progetti di nuove infrastrutture o per l'aggiornamento di quelle esistenti, incluso reti di trasmissione, l'automatizzazione delle sottostazioni e delle reti collegate, sistemi automatizzati di distribuzione, e altri ancora.
Saranno proprio questi progetti a catturare l'84% del totale degli investimenti previsti entro il 2015: una cifra che, stando al rapporto della Pike Research, si dovrebbe aggirare intorno ai 160-170 miliardi di dollari a livello globale.
Il picco della redditività per questi investimenti dovrebbe arrivare nel 2013, per poi declinare leggermente nei successivi due anni che il rapporto ha preso in considerazione. A quel punto saranno necessari nuovi stimoli da parte dei governi, perché il processo di rinnovo di infrastrutture e sistemi continui.
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