Il "
respiro del suolo", cioè l'anidride carbonica (
Co2) liberata da piante e microrganismi che vivono nel terreno cambia attraverso i
cambiamenti climatici: questo concetto, già ipotizzato dagli scienziati, è stato supportato da una nuova ricerca.
Lo studio è stato realizzato dal
Pacific Northwest National Laboratory che fa capo al Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti e dall'università del Maryland, ed è stato pubblicato su
Nature.
Secondo il calcolo eseguito, dal 1989 al 2008 il
suolo avrebbe liberato Co2 al ritmo di 100 milioni di tonnellate l'anno. I ricercatori, coordinati da
Ben Bond-Lamberty e
Allison Thomson, hanno utilizzato i dati relativi alle osservazioni mondiali sulla respirazione del suolo rilevati fra il 1989 e il 2008 in 1.434 siti.
Successivamente, hanno incrociato questi parametri con quelli storici relativi al
clima: dall'incrocio è emersa la correlazione fra l'incremento del respiro del suolo e l'aumento del
riscaldamento globale.
Questa tesi aveva interessato in passato altri studiosi: nell'estate del 2003, uno studio europeo al quale aveva aderito l'Italia con la partecipazione dell'
università della Tuscia e l'
istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche-Ibimet-Cnr, aveva evidenziato come boschi, foreste e suoli europei non avessero agito come ''spugne'', in grado di assorbire anidride carbonica atmosferica, ma come sorgenti di emissione: nel periodo estivo avevano infatti liberato in Europa 1,8 miliardi di tonnellate di Co2.
Vincenzo Ferrara, climatologo dell'
Enea, ha spiegato a tal riguardo: "Il meccanismo di reazione a catena messo in evidenza è molto semplice: se aumentano le emissioni antropiche aumenta la temperatura media globale, ma se aumenta la temperatura media globale, aumentano a loro volta anche le emissioni di anidride carbonica".
Per emissioni si intendono non sono soltanto quelle provenienti dal suolo, "ma anche dagli
oceani (l'acqua riscaldata non assorbe ma emette l'anidride carbonica), con la conseguenza di un nuovo incremento delle
concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica".
Le conseguenze di ciò richiedono l'attenzione degli esperti, perché si crea una sorta di circolo vizioso: "se crescono ulteriormente le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica, aumenta ulteriormente anche la
temperatura media globale e così via, in un processo intrecciato di reazione a catena divergente". Secondo gli studiosi a questo punto occorrerà comprendere se l'aumento delle
emissioni dai suoli derivi solamente dall'accelerazione del ciclo di carbonio proveniente dall'atmosfera o se il processo abbia l'effetto di impoverire le antiche riserve di carbonio racchiuse nel suolo.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Il progetto Forestami arriva a Zibido San Giacomo
I masi Gallo Rosso e lo Slow Winter, parole...
Carinzia, inverno 2024/2025: esperienze...
Festività di lusso e riservatezza al Rifugio...
Alpin Arena Senales: dal 29 novembre aperte...
Un Capodanno esclusivo sul lago di Garda