In Groenlandia, nei mesi in cui il territorio può disporre di un quantitativo di rilievo di
energia idroelettrica, si potrà lavorare alla produzione di
idrogeno.
Questo sarà possibile grazie ad un nuovo
impianto sperimentale: l'impianto, mobile, si occuperà quindi del
stoccaggio di energia idroelettrica sotto forma di idrogeno; in seguito, l'idrogeno prodotto sarà utilizzato per la generazione con
celle a combustibile e il
teleriscaldamento di edifici.
Nello specifico, i tecnici intendono usufruire del surplus di energia idroelettrica per dare avvio alla produzione di idrogeno dalla
scissione elettrolitica dell'acqua, utilizzandolo come
vettore energetico nei mesi invernali più freddi e nelle comunità che non sono collegate alla rete.
La generazione elettrica è prevista attraverso celle a combustibile, presenti nell'impianto sperimentale: fra i progetti futuri si pensa a utilizzare l'energia ricavata per il teleriscaldamento di edifici.
L'impianto è stato progettato dall'azienda danese
H2Logic, si trova presso la capitale
Nuuk ed è gestito dalla compagnia energetica nazionale
Nukissiorfiit.
Il progetto si pone come obiettivo principale quello di acquisire esperienza nella produzione, distribuzione e utilizzo dell'idrogeno nel contesto energetico proprio di questo territorio.
Analizzando le
condizioni energetiche della Groenlandia, emerge infatti come il 60% di tutta la domanda di energia (elettricità e calore) sia coperto dall'idroelettrico; il restante 40% dipende invece (nei periodi più freddi e nelle comunità isolate), dagli
impianti a gasolio.
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