Con quali energie costruire il futuro? E'il titolo dell'incontro che si è tenuto oggi pomeriggio al
Meeting di Rimini dove i protagonisti dell'energia in Italia, come Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, Fulvio Conti di Enel, Federico Golla di Siemens Italia hanno dibattutto su lle sfide dell'energia per il futuro affrontando temi come i costi, l'affidabilità, la sicurezza degli approvigionameti fino all'impatto ambientale.
"Oggi importiamo il 90 per cento dell'energia", ha esordito
Fulvio Conti, "e parte di questa è energia trasformata che viene da centrali nucleari in Francia, Slovenia e Svizzera".
Come uscire da questa situazione? "La risposta è nello sviluppo di tutte le tecnologie possibili". Occorre anche tenere conto che i costi delle energie rinnovabili sono molto più alti rispetto alle tradizionali, gli incentivi, quindi, "hanno senso se sono investiti nella ricerca e nello sviluppo tecnologico". Le rinnovabili sono infatti "essenziali", ma non sono l'unico rimedio al problema: "anche il nucleare è fondamentale".
"Occorre tenere presente che in futuro il fabbisogno di energia aumenterà", gli fa eco
Federico Golla Ad di Siemens Italia, "e che c'è un problema di costi nello sviluppo delle rinnovabili. Tuttavia i progetti e le ricerche vanno nella giusta direzione, come il piano di realizzazione del fotovoltaico nel deserto del Sahara in studio in questi anni: nessuno prima aveva pensato al deserto come a una grande risorsa energetica e di sviluppo anche per le popolazioni che vi risiedono".
Secondo
Giuliano Zuccoli "non è più tempo di guerre ideologiche ed è meglio parlare di fonti non inquinanti, piuttosto che di rinnovabili, dove la parte del leone è fatta dall'energia idroelettrica". Molto critico rispetto al rapporto costi/benefici di energie come l'eolico e il solare, Zuccoli definisce il nucleare
l'energia del futuro, infatti "costa poco e non inquina".
Paolo Togni cerca di sfatare qualche mito, come il legame tra sviluppo e inquinamento: "È falso dire che viaggino insieme, anzi è vero il contrario: tra cent'anni l'inquinamento nelle forme che conosciamo adesso sulla Terra non esisterà più". Per quanto riguarda poi l'esaurimento delle risorse, "ce ne sarà ancora in abbondanza per almeno due secoli, nel frattempo l'uomo avrà saputo anche trovare altre soluzioni".
Tre gli elementi che secondo
Stefano Saglia sono necessari per lo sviluppo energetico: la politica del buon senso, la stabilità politica e un'ottica di lungo periodo. "Il governo ha deciso di rinnovare per altri tre anni gli incentivi al fotovoltaico proprio perché crede che il settore sia interessante dal punto di vista dello sviluppo tecnologico a lungo termine". Il sottosegretario cita anche con orgoglio il primato italiano in materia di "reti intelligenti" di trasporto dell'energia, settore nel quale siamo davanti agli stessi Usa. Per quanto riguarda il tema del nucleare e dei criteri per la scelta di eventuali siti, "
le centrali si faranno solo se si raggiungerà un accordo tra stato e regioni".
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