Ha ottenuto oltre un terzo dei voti inviati dai lettori de
La Nuova Ecologia e rappresenta la
Campania che ce la fa: il
Premio Ambientalista dell'anno 2010, assegnato da
Legambiente alle persone che svolgono un ruolo importante nella tutela del territorio, è stato vinto da
Antonio Diana, l'
imprenditore casertano che con il suo impegno nel
recupero e nel riciclo della plastica, è riuscito a portare occupazione e qualità ambientale nel
territorio campano, proprio nel settore dei rifiuti.
Anche quest'anno, come nelle precedenti edizioni, il vincitore è stato scelto attraverso il
voto popolare tra un gruppo di candidati selezionati preliminarmente dalla giuria di esperti presieduta da
Alberto Fiorillo (portavoce Legambiente) e composta da
Giuseppe Onufrio di
Greenpeace, dalla giornalista tv
Tessa Gelisio, da
Filippo Solibello, conduttore di Caterpillar, dal giornalista
Toni Mira di Avvenire e dal presidente nazionale di Legambiente
Vittorio Cogliati Dezza.
Antonio Diana è il fondatore e l'amministratore delegato della
Erreplast di Caserta, azienda che si occupa del
recupero di materie plastiche da reinserire nel ciclo industriale. Fondata nel '99 dai fratelli Diana per riprendere la strada avviata dal padre Mario, oggi questa realtà industriale rappresenta la più grande piattaforma integrata di recupero e riciclo di plastica con una capacità di trattamento di
80.000 tonnellate di rifiuti. L'imprenditore ha avuto il merito di dimostrare che si può fare impresa in maniera seria e coerente a Caserta come a Milano e che un'
Italia diversa è possibile, nonostante le pressioni della criminalità organizzata.
Sul podio, con Diana, il
secondo e il terzo classificato: al secondo posto, con 372 voti, si è piazzato
Giorgio Crepaldi, portavoce di un comitato cittadino che si batte contro la
costruzione di una centrale a carbone; al terzo, con un distacco di poche preferenze, le sei protagoniste del film
"Donne contro l'Ilva", diretto da
Valentina D'Amico, che racconta la storia vera di sei attiviste impegnate contro lo strapotere dell'acciaieria tarantina.
A seguire, il
sindaco di Capo Rizzuto Carla Girasole, impegnata contro l'
abusivismo edilizio, il
magistrato Mario Spagnuolo, per la sua forte azione di
contrasto alla criminalità organizzata calabrese e al malaffare del cemento e l'immigrato afgano
Yassouf Amini, un
giovane rifugiato politico che con la sua storia ha dimostrato come l'ambientalismo possa diventare una forma d'integrazione per i cittadini.
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