Il provvedimento, entrato in vigore il 1° gennaio 2011, fa della
Puglia l'unica Regione in cui sono state recepite le Linee guida nazionali e dove finalmente si può contare su regole certe per l'approvazione dei progetti.
"Brava la Puglia - ha dichiarato
Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - non solo perché ha rispettato i tempi previsti dalla Legge, ma anche per aver approvato un provvedimento chiaro e approfondito che riguarda tutte le fonti rinnovabili.
Ad oggi infatti sono intervenute con provvedimenti che riguardano solamente il fotovoltaico, la Toscana, l'Emilia Romagna, il Piemonte e le Marche. E' ora che anche le altre Regioni si muovano, quindi, per definire finalmente regole certe in modo da diffondere in tutta Italia impianti da fonti rinnovabili integrati nel territorio e nel paesaggio".
"Ci auguriamo che con questo provvedimento termini una situazione di incertezza e polemiche intorno alle fonti rinnovabili in Puglia, una Regione leader in Italia per lo sviluppo del solare e dell'eolico che deve proseguire in questa direzione di sviluppo - ha aggiunto
Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia -. Abbiamo apprezzato l'approfondito lavoro della Regione nella scelta delle aree ‘non idonee' per le diverse tipologie di impianti, un lavoro attento ai valori del territorio, che ha tenuto conto delle esigenze di tutela e di integrazione nel paesaggio. Un tipo di impegno che non si è sottratto neanche al confronto pubblico, dal momento che la proposta è stata discussa anche con i cittadini, apportando così ulteriori cambiamenti e miglioramenti. La trasparenza e il dialogo sulle regole sono condizioni indispensabili per dare forza a provvedimenti così importanti".
Un confronto a cui anche
Legambiente Puglia ha partecipato, presentando delle osservazioni alla prima proposta, nella direzione di una semplificazione per gli impianti solari sui tetti e per lo sviluppo del minieolico, accolte nel provvedimento approvato. "Ora ci aspettiamo - ha concluso Tarantini - che la Regione completi il quadro delle regole, intervenendo sulle procedure che riguardano gli impianti di grande taglia, quelli sottoposti a VIA al di fuori delle aree non idonee, in modo da dare certezze alle aziende e ai cittadini, attraverso criteri che permettano di integrare nel territorio gli impianti eolici, solari, da biomasse".
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