500 milioni di Euro la cifra investita da
Publiacqua nei primi 10 anni di attività, la più alta d'Italia nel settore idrico, fognario e della depurazione. E oltre
700 milioni saranno investiti da oggi al 2021, come ha previsto il
nuovo Piano di ambito approvato il 17 dicembre scorso dall'Assemblea dei 49 Sindaci dei
Comuni serviti da Publiacqua con oltre 1.200.000 cittadini nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo.
L'azienda di
servizio pubblico locale della Toscana ha presentato nel corso di una conferenza stampa presso la
sede di Publiacqua il bilancio dei primi 10 anni di attività della società al 60% di proprietà dei Comuni con partner industriali il più importante dei quali è
Acea.
E' stata l'occasione per il presidente
Erasmo D'Angelis e l'Ad
Alberto Itace per illustrare i prossimi interventi e le attività.
L'esperienza di Publiacqua parte nel 2001 con la firma della Convenzione di affidamento da parte dell'
Ato 3 Medio Valdarno della gestione del servizio idrico integrato.
L'avvio ufficiale del servizio è del primo gennaio 2002, in 43 comuni (divenuti poi 49 con l'ingresso del Chianti Fiorentino), un passo decisivo per superare la frammentazione delle precedenti gestioni. Dal 2001 al 2010 Publiacqua ha investito circa 500 milioni di Euro per interventi di diversa natura e portata, tutti orientati a migliorare il servizio offerto ai propri clienti.
Di questi 500 milioni di Euro, il 50% è stato utilizzato per potenziare le infrastrutture acquedottistiche e per migliorare la qualità dell'acqua erogata grazie, ad esempio, agli interventi realizzati agli impianti dell'Anconella, di Pontassieve, di Figline e di Mantignano.
E garantire l'approvvigionamento nelle zone tradizionalmente soggette a ricorrenti crisi idriche che vedevano ancora fino a pochi anni fa circa 300.000 cittadini alle prese con rifornimenti con autobotti, razionamento e rubinetti a secco tra le zone collinari e la Piana tra Firenze e Pistoia.
Tra i principali investimenti vanno citati: il completamento dell'
Autostrada dell'Acqua nella direttrice Firenze-Prato-Pistoia, la realizzazione della
Superstrada Idrica Anconella-Chianti e dell
'impianto dell'Andolaccio a Barberino del Mugello.
Il 20% delle risorse ricavate dalle sole bollette, ad un costo sostenibile definito dall'assemblea dei Sindaci a 240 Euro l'anno iva inclusa, è stato utilizzato per la depurazione e in particolar per il completamento dell'impianto di San Colombano e la ristrutturazione dell'impianto di San Giovanni Valdarno; il 18% è stato impiegato nelle infrastrutture fognarie che oggi vedono lo storico avvio dei lavori dell'emissario in riva sinistra a Firenze che allaccerà al depuratore gli scarichi di 140.000 abitanti di Firenze e Bagno a Ripoli oggi sversati in Arno, fiume che Publiacqua conta di risanare entra 4 anni.
Merita anche ricordare la realizzazione dei collettori Pian di Scò-Matassino e Vaglia-San Piero a Sieve. Il 12% dei fondi è stato destinato ad altri investimenti finalizzati allo sviluppo del sistema complessivo di gestione, come ad esempio la centrale idroelettrica realizzata a Bilancino. Da segnalare che il 50% delle risorse, quindi oltre 200 milioni, è stato utilizzato per la realizzazione di nuove opere. E oltre il 60% delle risorse sono state finalizzate in zone collinari e montuose.
Oggi Publiacqua gestisce circa
12.000 chilometri di tubazioni sia idriche che fognarie,
242 impianti di vario tipo.
Eroga attraverso i suoi Fontanelli acqua gratuita di qualità e anche frizzante, un piccolo record europeo che hanno fatto risparmiare ogni anno circa 10 milioni di bottiglie di plastica. E attraverso la
Fondazione Water Right è intervenuta con scavi di pozzi e allacciamenti fognari in regioni del mondo dove si muore ancora di sete e di scarsa igiene.
A livello territoriale, gli interventi hanno coperto tutte le zone, dall'area metropolitana della Piana comprendente
Firenze, Prato e Pistoia, al
Mugello alla
Val di Sieve fino al
Valdarno e Chianti fiorentino. Una particolare attenzione è stata dedicata alla
sicurezza sul lavoro. Publiacqua dal 2001 al 2010 ha investito oltre 9 milioni di Euro per rendere più sicuro il lavoro dei propri impiegati, operai e tecnici. Nel periodo compreso fra il 2011 e il 2021 Publiacqua ha in programma una serie di interventi per una cifra di oltre 700 milioni di Euro. Il budget sarà così suddiviso: 39% per l'acquedotto, 35% per le fognature, 16% per la depurazione e 10% in servizi generali. Inoltre circa il 55% delle risorse saranno impegnate nella manutenzione delle reti e degli impianti e il 36% in nuove opere.
Al fine di definire con esattezza e nello specifico il programma degli interventi da realizzare nel prossimo decennio, Publiacqua e l'Ato 3 Medio Valdarno hanno avviato da tempo un confronto con i Sindaci che porterà, entro la prossima primavera, alla redazione del piano dettagliato degli investimenti.
Si tratterà di un insieme complesso di investimenti finalizzati innanzitutto a obiettivi di
tutela ambientale dei corpi superficiali, mediante il collettamento e la depurazione di tutti i reflui provenienti dagli agglomerati superiori ai duemila abitanti e dalle principali aree con meno di duemila abitanti. Molti saranno gli interventi che riguarderanno quest'ambito del servizio e, tra i principali, possiamo ricordare la realizzazione del collettore Castelfranco di sopra-Faella, la realizzazione dell'emissario meridionale di Agliana, la ristrutturazione del sistema fognario di Castelnuovo dei Sabbioni, il collettore che porterà i reflui di Malmantile all'impianto della Ginestra, la sistemazione della rete fognaria nella Val di Bisenzio, la realizzazione dell'emissario meridionale a Pistoia, il completamento del sottoattraversamento della Sieve e la realizzazione del collettore per le località Ronta, Panicaglia, Piazzano e Rabatta.
Saranno finalmente realizzati inoltre
impianti depurativi a servizio di importanti aree urbane, quali l'Impruneta e San Casciano Val di Pesa ed è previsto un piano di adeguamento degli scolmatori fognari.
Per quanto riguarda il servizio di fornitura, il piano di investimenti prevede interventi finalizzati all'ulteriore
miglioramento qualitativo dell'acqua distribuita e al potenziamento di quella disponibile, quali, ad esempio, la ristrutturazione dell'invaso di Gello, la realizzazione della centrale idrica Autodromo, che diventerà il perno dell'intero sistema distributivo del Mugello, il potenziamento dei sistemi di captazione e trattazione acque della falda pratese e la realizzazione di un invaso nel Chianti e il potenziamento del sistema di collegamento di quest'area all'impianto dell'Anconella per il superamento delle criticità di approvvigionamento. Sono inoltre previsti importanti interventi per
ridurre le perdite di rete sia attraverso la sostituzione programmata delle principali reti che presentano un elevato grado di rottura, sia grazie allo sviluppo gestionale che sarà reso possibile dall'implementazione e dall'adeguamento del sistema di telecontrollo e dai sistemi di distrettualizzazione della rete.
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