Il pericolo marea nera continua a minacciare la Sardegna: l'olio combustibile fuoriuscito nei giorni scorsi dalla centrale termoelettrica di Fiumesanto nello scalo industriale di
Porto Torres (SS), ha raggiunto le spiagge di
Stintino, Capo Testa, Santa Teresa di Gallura e
Aglientu (Olbia-Tempio), rischiando di produrre un
danno ambientale incalcolabile.
Le autorità locali, insieme a numerosi volontari, hanno avviato una serie di operazioni di bonifica, ma occorre anche un intervento di Stato e Regione affinché il disastro non si estenda al resto della costa rischiando così di compromettere la stagione turistica.
Ma facciamo un passo indietro per capire quanto è accaduto in territorio sardo negli ultimi giorni:
mercoledì 12 gennaio è avvenuto un imprevedibile guasto meccanico nella linea di drenaggio del collettore manichette che scaricava nei silos della
E.On Italia il carburante della petroliera
Esmeralda, rovesciando così tutto il petrolio in mare che, in pochi giorni, grazie alla complicità dei venti, ha raggiunto le spiagge ad oltre 100 km di distanza.
Alcuni giorni dopo, precisamente il
20 gennaio, le acque reflue dello scalo industriale, cariche di gasolio, sono state sversate nel mare di Porto Torres.
Sotto accusa c'è E. On, filiale italiana della multinazionale tedesca dell'energia, su cui la Procura della Repubblica di Sassari ha già aperto un'inchiesta, ipotizzando il reato di
disastro ambientale.
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