"Condividiamo pienamente il
richiamo del Parlamento europeo - dichiara
Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - e auspichiamo che questo serva al nostro Governo per affrontare una situazione di vera e propria crisi senza ricorrere ai toni da "campagna elettorale" fin qui usati ma seguendo le indicazioni europee che sono la prevenzione, il
recupero di materiali innanzi tutto e solamente come ultima ipotesi quella dello
smaltimento mediante incenerimento o
conferimento in discarica. I cittadini napoletani hanno già dimostrato di essere disposti a andare in questa direzione. Grazie al progetto portato avanti dal
WWF infatti in 7 quartieri napoletani dove si fa la
raccolta porta a porta si realizza già ora il 60% di
raccolta differenziata con punte del 90%".
La censura europea conferma quanto sottolineato più volte dal WWF circa i
rischi della gestione emergenziale sine die, in deroga alle principali norme di
tutela ambientale.
La
gestione scorretta del ciclo dei rifiuti è ora tale da favorire la crescita di interesse di gruppi di criminalità organizzata; la raccolta differenziata è fallimentare e numericamente incapace di prevenire l'affollamento delle discariche; la totale mancanza di trasparenza, di partecipazione sfociata nella militarizzazione irrazionale dei siti è in aperta violazione della
direttiva di Aarhus ; la
localizzazione di ecoballe ad oggi rappresentano una vera e propria
emergenza ambientale; è censurabile la localizzazione di
discariche nel Parco nazionale del Vesuvio o in siti Unesco o Natura2000; manca una seria ed efficace pianificazione degli interventi incentrata principalmente sulla prevenzione.
Tutto questo come sottolineato è in totale violazione degli obblighi comunitari derivanti da normativa e sentenze.
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