Per garantire la
qualità dei propri prodotti,
Nestlé dipende dall'approvvigionamento a lungo termine di
materie prime agricole sicure.
La sempre maggior
carenza di risorse idriche in molte regioni del mondo mette in pericolo questi approvvigionamenti e potrebbe anche generare
problemi da un punto di vista sociale ed economico per i produttori e le comunità.
Per
prevenire attivamente tali rischi Nestlé dal 2006 ha inserito il problema idrico fra le
aree di intervento primarie, rafforzando le proprie
competenze nella gestione delle filiere alimentari in ambienti dove le risorse idriche sono carenti.
È per questo che da decenni gli
agronomi della Nestlé lavorano a stretto contatto con i produttori agricoli di tutto il mondo per offrire loro
assistenza tecnica e know-how per le
pratiche di coltivazione e soprattutto di
corretta gestione delle risorse idriche, applicando il
concetto di Creazione di Valore Condiviso.
Ma il consumo poco efficiente dell'acqua è un problema non solo nei paesi in via di sviluppo. Anzi, sono proprio i paesi che, come l'Italia, si basano su un'
agricoltura matura e intensiva a chiedere sempre maggiore efficienza per limitare gli sprechi.
Per questo motivo è però necessario che le soluzioni vengano trovate dall'intero sistema agricolo che comprende aziende, istituzioni, associazioni di produttori.
L'Italia è un paese noto in tutto il mondo per la produzione agricola di qualità e la
salvaguardia delle risorse ambientali utilizzate deve essere scopo comune e condiviso tra tutti gli attori in gioco.
In quest'ottica Nestlé ha quindi preso parte alla
ricerca della società di consulenza Althesys per analizzare
i costi ed i benefici delle diverse metodologie irrigue e del loro impatto nell'agricoltura italiana, individuando le differenti aree di miglioramento, mettendo in rete e condividendo con i partner i migliori casi studio.
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