Dopo giorni di dominio, sui mezzi di comunicazione, di tutto il mondo, cominiciano a levarsi anche voci meno melodrammatiche e apocalittiche riguardo il nucleare e il futuro dell'umanità. Una di queste arriva da Israele, paese da anni indicato come facente parte delle potenze atomiche del pianeta.
Nel corso della recente Conferenza di Negev, a sud della città israeliana di Eilat,
Yiftach Ron-Tal, presidente della Electric Company Israele, ha detto ai partecipanti alla conferenza che "Israele dovrebbe costruire una centrale nucleare, e deve essere fatta in modo sicuro. Non bisogna prendere decisioni affrettate a causa di quanto sta accadendo in Giappone ". Ron-Tal, come riportato nel sito di notizie finanziarie Globes, ha sottolineato che Israele deve "andare avanti e imparare". Ha aggiunto che in un decennio "avremo un reattore nucleare avanzato nel Negev settentrionale".
Il programma nucleare di Israele è in corso dall'inizio degli anni 1950, e venne accelerato quando la Franciai, sotto la guida del presidente Charles De Gaulle, accettò di aiutare il paese con il suo programma nucleare. L'idea di fondo era che uno stato israeliano nuclearizzato sarebbe servito come deterrente e un fattore di controllo nei confornti dell'Egitto durante la guerra che i francesi stavano combattendo in Algeria.
Durante questo periodo, e fino al 1967 e alla Guerra dei Sei Giorni, la Francia ha aiutato Israele a costruire l'impianto nucleare di Dimona. Si dice anche che abbia aiutato Israele ad importare uranio per uso nel suo reattore nucleare.
Israele ha ora due reattori nucleari in funzione: oltre a Dimona, Sorek, tra Tel Aviv e Ashdod.
Israele non è l'unico stato della regione a prendere in considerazione la costruzione di centrali nucleari. Anche la vicina Giordania sta pensando di costruirne una, vicino al suo porto di Aqaba, sul Mar Rosso.
"Per quanto riguarda la centrale giordana, stiamo monitorando lo svolgersi dei progetti. Studi geo-sismologici sono in corso per trovare la posizione migliore per tale centrale, soprattutto per quanto riguarda la faglia della Rift Valley che corre tra l'Africa e la Siria. Israele sta monitorando il problema, ma non c'è collaborazione da parte di Israele. I reattori attuali sono molto più sicuri di quelli in Giappone, molto vecchi. "
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