Ad un anno dal disastro dello sversamento di petrolio greggio nel
Golfo del Messico dalla
piattaforma della Bp, sono arrivati i primi risultati di una ricerca volta a sanare l'impatto ambientale.
Su suggerimento del presidente dell'
Unione industriali di Biella Luciano Donatelli, è stato sviluppato dal direttore dell'
Associazione Tessili e Salute di Biella Mauro Rossetti e dall'amministratore delegato di
Tecnomeccanica Biellese Mario Plomer il progetto "
Wores", che sfrutta le proprietà della lana per riassorbire il petrolio sversato.
Il piano di lavoro prevede un kit da allestire su qualsiasi imbarcazione che sparge fiocchi di lana sulla
macchia di petrolio.
La lana grezza, infatti, ha
proprietà idrorepellenti ed è in grado di
assorbire oli in quantità fino a 10 volte superiori al proprio peso. La lana imbevuta di greggio potrà poi essere raccolta e riutilizzata.
Il prototipo di apparecchiatura "Wores" dovrebbe costare circa 1 milione di Euro per una nave di 50 metri. Rossetti ha affermato: "con 10 tonnellate di lana sucida siamo in grado di recuperare ben 950 tonnellate di petrolio, pari a 6.350 barili".
"Aspettiamo un partner che ci aiuti a mettere a regime il progetto a livello industriale anche se nato per motivi ecologici, il sistema è vantaggioso anche a livello economico. Dovrebbe essere in dotazione su qualsiasi nave" ha concluso Donatelli.
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