Sono tante, troppe, le tonnellate di cibo che ogni giorno vengono buttate via in tutto il mondo e
Milano non fa eccezione. E grande è la quantità di alimenti che ogni giorno rimane nei piatti e viene riportata in cucina nei ristoranti del capoluogo lombardo. Il triste destino di queste pietanze è finire nell'immondizia e andare ad accrescere le già grandi montagne di rifiuti che provengono dagli avanzi alimentari.
Contro questo spreco intollerabile è sceso in campo
Comieco – il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi Cellulosici – che da 30 anni garantisce il recupero e l'avvio a riciclo di carta e cartone provenienti delle raccolte differenziate urbane e promuove la diffusione di comportamenti sostenibili e buone pratiche per la riduzione degli sprechi.
Trasformare un problema in opportunità e far partire una rivoluzione culturale: con questi obbiettivi nasce il progetto
"Doggy Bag - Se avanzo mangiatemi", che ha lo scopo di ridurre le quantità di alimenti gettati e di stimolare un cambio di mentalità nei ristoratori e nei clienti. Il progetto, realizzato in collaborazione con
Slow Food Italia, ha subito incontrato l'adesione entusiasta di importanti esponenti della cultura italiana come l'arch.
Michele De Lucchi e il prof.
Andrea Kerbaker che hanno coordinato un team di professionisti chiamati a fare della doggy bag un vero e proprio oggetto d'autore. Parliamo dei designer
Giulio Iacchetti,
Matteo Ragni con
Chiara Moreschi e
Francesco Faccin per la progettazione di tre diversi contenitori per cibi e bevande e degli illustratori
Olimpia Zagnoli,
Beppe Giacobbe e
Guido Scarabottolo che hanno illustrato ad arte le confezioni.
Il progetto "Doggy Bag - Se avanzo mangiatemi" è la risposta italiana di chi ha deciso di dire no agli sprechi alimentari: la doggy bag diventa così il prodotto alla base di una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolge tutti gli attori della filiera alimentare, dallo chef, al team del ristorante ai clienti i quali, forti della grande carica d'ironia e di umorismo di cui sono vestiti i contenitori per vino e alimenti, non dovranno più sentirsi in soggezione
nel portare a casa quanto rimasto a fine pasto.
L'idea nasce dalle situazioni in cui ognuno di noi si è trovato almeno una volta: rinunciare ad accompagnare la cena in un buon ristorante con una bottiglia di vino perché i commensali sono troppo pochi per terminarla oppure arrivare a fine pasto e non godersi il dolce perché, si sa, lasciare la torta nel piatto non sta bene ed è proprio un peccato soprattutto quando si tratta di buona cucina.
Grazie alla collaborazione con Slow Food Italia
sono già 75 i ristoranti milanesi e lombardi coinvolti che, a partire da aprile, riceveranno gratuitamente un kit di contenitori. Ma un ruolo di primo piano è riservato ai clienti dei ristoranti che una volta ricevuto
il set 'salva spreco', lo potranno utilizzare anche la sera successiva per andare a cena da amici con una bottiglia di vino mostrando con orgoglio la loro doggy bag d'autore.
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