I ricercatori della
Brazilian Agricultural Research Company (EMBRAPA), dopo uno studio durato più di 5 anni, hanno ottenuto colorantialimentari totalmente naturali utilizzando tre frutti brasiliani:
il jabuticaba, il jambu e jamelão. I coloranti naturali sono ricchi di antocianine, tra i flavonoidi piùricercati grazie all’elevato numero di antiossidanti.
I ricercatori di Embrapa stanno al momento collaborando con l’Institute of Food Research per individuarne precisamente i livelli e per determinarne
i benefici per il corpo umano.
Estratti dalla buccia essiccata, i coloranti riescono a riprodurre
diverse sfumature di colore come quelle del rosso, blu e del viola. Il processo di lavorazione è molto semplice ed
economicamente sostenibile, caratteristica che favorirà ulteriormente la diffusione di questi coloranti nel mercato.
La richiesta di
coloranti alimentari naturali è in continua crescita, soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti e l’Europa, dove l’alta sensibilità dei consumatori verso gli effetti collaterali dei
coloranti artificiali negli alimenti convive con comportamenti d’acquisto ancora influenzati e guidati dal colore e dall’estetica degli alimenti.
Al momento, l’utilizzo dei coloranti naturali alimentari è ancora in una fase iniziale, ma siamo certi che troverà ampia applicazione”, commenta Renata Borguini, ricercatrice di Embrapa.
“Il mercato ha bisogno di alternative salutari ai coloranti sintetici e agli additivi. Gli estratti dalla buccia essiccata dei frutti risponde perfettamente a questa necessità”.
Dopo aver ottenuto l’approvazione all’introduzione sul mercato, gli estratti naturali potranno essere utilizzati ampiamente oltre che nell’ambito alimentare anche in altri settori, come quello cosmetico e farmaceutico. Nel frattempo, la produzione di frutta continua a crescere in Brasile,rendendo il Paese il terzo produttore al mondo (in volume), dopo Cina e India.
Secondo i dati
APEX-BRASIL – Agenzia Brasiliana per la Promozione del Commercio e degli Investimenti – solo nel 2016 il Paese ha prodotto
44 milioni di tonnellate di frutta.
Il Brasile può diventare un grande fornitore di frutta per il mercato internazionale poiché, oltre a produrre in quantità importanti,
riesce a garantire la produzione lungo tutto l'anno grazie alle sue peculiarità climatiche. Sul
mercato italiano, in particolar modo, i frutti esotici maggiormente commercializzati e più consumati sono
melone (68% sul totale export ortofrutticolo brasiliano verso il Paese),
papaya (13%),
lime (6%), mango, arancia ed anguria. A questi si aggiungono anacardi, noci di cocco e noci del Brasile, che pesano complessivamente per il 5,3% del totale delle importazioni di frutta dal Paese (per un controvalore complessivo di 3,83 milioni di dollari).
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