Pomaria, la festa dedicata alla
raccolta delle mele della Val di Non e alle
eccellenze eno-gastronomiche trentine 0-40 km, prosegue nel suo percorso itinerante che, anno dopo anno, la vede cambiare sede per permettere ai visitatori di scoprire nuovi borghi. Dopo le edizioni ospitate da Cles e Livo, il
2017 la vede ritornare nella
storica sede di Casez che si arricchirà di numerose novità nei giorni
14-15 ottobre.
Il reticolo di vie del suo
centro storico impreziosito dai bei palazzetti patrizi si animerà con gli spazi degli
espositori artigianali, i
corner dedicati alla
ristorazione, le postazioni riservate al
cibo di strada, mentre le
corti delle
antiche dimore del borgo ospiteranno l
aboratori,
incontri,
mostre e
degustazioni.
La
raccolta delle mele 2017 sarà
un po’ anomala, poiché la
rigidità delle
temperature primaverili ha
compromesso il processo di
sviluppo dei frutti, ma la
particolarità di questa
annata poco fortunata, che avrà poche mele, sarà un
ulteriore stimolo a tornare per un altro anno nel centro storico di Casez con una
manifestazione ancora più rappresentativa della ricchezza del
contesto agricolo-pastorizio della valle trentina e delle aree circostanti.
Oltre alle mele, grandi
protagonisti di Pomaria 2017 saranno tutti i
prodotti legati all’enogastronomia della Val di Non, valle trentina che ha sempre incentrato il proprio sostentamento sull’agricoltura e l’allevamento di montagna. Con grande
intelligenza, gli
agricoltori e
allevatori della zona hanno
conservato le
tracce del loro
passato. Hanno
preservato colture e
tradizioni per
custodire la memoria del territorio non solo in forma di documentazione, ma anche in forma di
espressione di un
percorso di secoli capace di
rinnovarsi, proprio perché
resta vivo senza dimenticare. In quest’ottica sono state conservate piante di
frutta antica – mele come Bella di Boskoop, Calvilla Bianca Lunga, Contessa e pere come Buona Luisa d’Arvance - ,
riscoperti cereali particolari, varietà di
patate, vitigni autoctoni come il Gropello, mantenuti gli alpeggi dove le vacche vengono portate d’estate e tenuti attivi caseifici sociali.
Pomaria, quindi, con la sua
mostra pomologica di
frutta antica, il coinvolgimento di produttori locali di
formaggi di alpeggio e i caseifici sociali, di cereali in via di estinzione, mieli, ortaggi, di artigiani conservieri esperti di erbe e piante spontanee del bosco, di distillatori e microproduttori di vino e birra è anche una
festa della memoria. Di un territorio, della sua capacità di diversificare, della storia che fonde insieme vita ed economia.
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