Il batterio Candidatus liberibacter potrebbe essere per gli agrumi ciò che la xylella è stato per gli ulivi. È la causa del cosiddetto
citrus greening. O Huangolongbing: “malattia del ramo giallo”, più brevemente
HLB. Le piante colpite mostrano ingiallimento delle nervature e maculature a chiazze delle foglie, che progrediscono fino a conferire a tutto il ramo un intenso colore giallo. I frutti sono piccoli, asimmetrici, e mostrano a maturità una persistente colorazione verde, da cui il nome di citrus greening. Il succo conserva un basso rapporto tra grado zuccherino e acidità. Una volta infettata, la pianta va in declino e muore nell’arco di pochi anni.
L'infezione da Candidatus liberibacter è comparsa in Cina oltre un secolo fa. Oggi rappresenta
la principale minaccia a livello mondiale per l’agrumicoltura. In Florida, dalla sua prima identificazione nel 2005 ad oggi, la produzione di arance è crollata più del 75%. Quella di pompelmo addirittura dell’85%. Intanto, il batterio viaggia ed il suo vettore è stato già ritrovato nelle Isole Canarie e in Portogallo.
Il progetto europeo
PreHLB (Preventing HLB epidemics for ensuring citrus survival in Europe) è nato per capire come affrontare questa minaccia. Coordinato dalla Spagna, coinvolge 24 Paesi. Tra cui quelli a vocazione agrumicola dell’area mediterranea sicuramente più a rischio (come Portogallo, Spagna,
Italia, e Israele). Oltre a Francia, Regno Unito, Olanda. E due paesi extraeuropei (Brasile e Cina) in cui il citrus greening è già presente.
L’Italia partecipa con il CREA Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura di
Acireale, l’Università di
Catania e il CNR di
Bari. Proprio da Acireale potrebbero arrivare contributi importanti
sul fronte della genomica. I ricercatori del CREA stanno studiando il genoma di una pianta - l’Eremocitrus Glauca - che resiste alla malattia e appartiene a un genere affine ai citrus. L'obiettivo è individuare le fonti di resistenza per trasferirle nelle piante minacciate. Per arrivare a degli ibridi che siano inattaccabili dal greening. I primi dati di sequenziamento di Eremocitrus sono attesi nel 2020.
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