WWF: 60 nidi di tartaruga marina protetti dai volontari in Sicilia
Pubblicato il: 17/08/2020
Autore: Redazione GreenCity
Il WWF chiede ai comuni interessati dalle nidificazioni di stabilire apposite norme di salvaguardia: "La tutela delle spiagge è strategica per la riproduzione della Caretta caretta".
La Sicilia o
ltre ad essere la prima regione in Italia ad aver registrato nidificazioni di Caretta caretta già alla fine di maggio, ad oggi ne ha censite ben 61 e sta già assistendo alle prime schiuse della stagione, nel siracusano, ragusano e messinese.
Come si può vedere dall’infografica che indica le posizioni dei ritrovamenti, nell’area Nord ovest della Sicilia sono stati messi in sicurezza tre nidi: uno a Trappeto in provincia di Palermo, due ad Alcamo Marina. Spostandoci più a sud, verso l’agrigentino, troviamo un nido a Ribera, due nella Riserva Naturale di Torre Salsa, uno nella spiaggia di Siculiana, due in quella di Giallonardo. Nella provincia di Agrigento un nido di Caretta caretta a Realmonte, uno a San Leone, altri tre a Marianello, Foce Gallina e Spiaggia Pisciotto (Licata).
Spostandoci nella provincia di Ragusa, troviamo quattro nidi a Santa Croce di Camerina, due nell’area Forestale Randello, uno a Randello e uno a Casuzze.
Più a sud, un nido a Playa Grande, un altro alla spiaggia di Ponente di Donna Lucata (Scigli), due a Maganuco (Modica) e ben quattro a Marina di Modica.
Nella parte ionica e Tirrenica di Porto Palo di Capopassero (in provincia di Siracusa), si trova un’area chiamata Isola delle Correnti, dove sono stati individuati, verificati e messi in sicurezza ben nove nidi di tartaruga marina, un numero davvero incredibile.
Tanti tartarughini sono previsti anche a Noto: un nido è stato identificato alla Spiaggia Reitani, quattro a San Lorenzo, due a Eloro Pizzuta e due a Lido di Noto.
Sono cinque i nidi a Cala Bernardo (Avola), uno a Spiaggia Gallina (Avola), due a Ognina (Siracusa), uno a Lido Arenella, uno ad Agnone, uno al Villaggio Cielo Azzurro (Catania) e due a Primosole Beach, nell’Oasi del Simeto.
Nel messinese un nido a Santo Saba, mentre negli ultimi giorni si sono aggiunti altri due nidi: uno a Gela e uno alla spiaggia di San Marco (Calatapiano).
Il primato nella verifica e messa in sicurezza dei nidi appartiene alla Sicilia orientale, che con i primi nidi individuati e le prime schiuse detiene l'80% dei nidi censiti in Sicilia, circa il 30% del totale censito in Italia.
Questi risultati si devono anche grazie all’ottimo lavoro di sensibilizzazione e informazione svolto dal WWF negli ultimi anni in Sicilia: grazie all’impegno dei volontari, sostenuto anche grazie al progetto europeo Life Euroturtles, si è creato un vero e proprio network che coinvolge attivamente cittadini residenti , turisti, operatori balneari e Capitanerie di Porto. Le segnalazioni giunte alle capitanerie vengono poi girate al WWF che giunge con tempestività sul posto.
Gli operatori balneari sono oggi ottimi alleati: hanno capito che un nido è un vanto per il lido, non un impedimento, perché attrae turisti curiosi, mentre fino a qualche anno fa c’era chi temeva che le spiagge scelte dalle tartarughe venissero chiuse alla fruizione del pubblico.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Antartide: al via la 40a spedizione italiana di...
WWF: il 90% della deforestazione è causato...
Cambiamento climatico: il pericolo degli...
WWF: nel 2024 ci sono stati circa 2mila eventi...
Al via “Ancora Natura per il Col di Lana” per...
Copernicus: il secondo settembre più caldo del...