Foreste: oltre 100 associazioni lanciano campagna internazionale #together4forests
Pubblicato il: 15/09/2020
Autore: Redazione GreenCity
Per l’Italia partecipano Greenpeace, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, Istituto Oikos, WWF Italia e Medforval.
Prende il via la campagna internazionale
#Together4Forests, promossa da un gruppo di oltre 100 organizzazioni di paesi europei ed extra-europei, unite nello spronare tutti i cittadini a partecipare alla consultazione pubblica, lanciata dalla Commissione Europea, sulla deforestazione causata dai consumi europei. L’obiettivo è di ottenere una normativa europea robusta ed efficace, capace di impedire la circolazione nel nostro continente di qualsiasi tipo di prodotto
legato alla deforestazione, agli incendi, alla distruzione della natura e alle violazioni dei diritti umani perpetuati al di fuori della UE.
A questa coalizione partecipano anche le organizzazioni italiane
Greenpeace, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, Istituto Oikos e WWF Italia, da sempre impegnate su questo tema e consapevoli del peso che ha anche l’Italia, specialmente nei settori alimentare, delle pelli, del legno. È noto che gli incendi che imperversano in Amazzonia sono iniziati deliberatamente per far posto all'agricoltura industriale su larga scala e la domanda europea di materie prime prodotte su terreni che prima erano occupati dalla foresta alimenta la loro diffusione.
Infatti l'UE contribuisce con una quota pari ad oltre il 10% alla distruzione delle foreste attraverso il consumo di materie prime come carni, formaggi, pellami, legname, soia per l'alimentazione animale, olio di palma, caffè e cacao.
Le foreste e gli altri ecosistemi di tutto il mondo sono notoriamente indispensabili per arrestare il riscaldamento globale, la diffusione di pandemie e il crollo della biodiversità. Anche i consumi europei stanno indebolendo queste difese naturali. Il movimento #Together4Forests preme l'UE
affinché introduca una legge forte per tenere fuori dal mercato i prodotti che incorporano la distruzione e il degrado degli ecosistemi naturali tropicali e sub-tropicali. E ogni cittadino può fare la sua parte sottoscrivendo la petizione sui siti web delle associazioni.
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