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Mais: al via lo studio per farlo resistere al cambiamento climatico

Pubblicato il: 21/07/2021
Autore: Redazione GreenCity
Si chiama DROMAMED lo studio internazionale che cercherà di migliorare la sostenibilità delle colture a mais nell'area mediterranea.
Gli effetti del cambiamento climatico colpiscono anche le coltivazioni di mais, sempre più sottoposte allo stress di condizioni agroambientali sub-ottimali dovute, fra le altre cose, alla sempre maggiore siccità. Per ora il problema interessa il Sud Europa e il Nord Africa, e in prospettiva coinvolgerà ulteriori aree.

Per garantire a queste importanti coltivazioni una maggiore resistenza è stato inaugurato il progetto di ricerca internazionale DROMAMED della durata di 36 mesi. Coinvolge nove nazioni tra Europa e Nord Africa, compresa l’Italia, e ha come principale obiettivo la capitalizzazione del germoplasma del mais mediterraneo per migliorare la sostenibilità dei sistemi colturali, valorizzando la tolleranza della coltura agli stress.

L'intento è in linea con gli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità, in più mira a tutelare la biodiversità e le risorse genetiche. La partecipazione Italiana è frutto della collaborazione tra il Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali del CREA e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, oltre che del supporto dell’Associazione Italiana Maiscoltori-AMI e della Confederazione Produttori Agricoli-Copagri.

Come hanno sottolineato i ricercatori del CREA e dell’Ateneo bolognese, DROMAMED "è il primo tentativo così largamente condiviso tra numerosi partner di entrambe le sponde del Mediterraneo di impostare il miglioramento genetico del mais per tolleranza alla siccità e agli stress correlati negli areali del Sud Europa e del Nord Africa […].
agricolturaLa prima fase del progetto prevede la raccolta di germoplasma di mais mantenuto nei paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo dai partner coinvolti. Nella seconda fase la ricerca si concentrerà sull’identificazione dei tipi adatti a sostenere Innovative Farming System (IFS) idonei e a input energetico ridotto, che verranno individuati tramite valutazioni agronomiche e fisiologiche ad alta processività. La terza e ultima fase del progetto prevede lo studio del controllo genetico dei caratteri di resilienza e lo sviluppo di nuovi metodi di selezione utilizzabili dai breeder dell’area mediterranea.

Rispetto a precedenti progetti, DROMAMED innova grazie alla raccolta e analisi di germoplasma finora non adeguatamente esplorato, che verrà studiato integrando competenze genetiche, biochimiche, agronomiche e fisiologiche in sinergia con i partner del progetto. Sarà inoltre fondamentale il ruolo degli agricoltori nel trasferimento dei risultati ai produttori agricoli.

Il progetto è di particolare importanza per l'Italia settentrionale, dove si concentra la maggiore produzione di mais, che riveste anche un insostituibile ruolo per l’intero mondo zootecnico e per le tante produzioni agroalimentari che fanno grande il Made in Italy nel mondo.

A dispetto del peso economico di questa produzione agricola, la superficie coltivata a mais in Italia è scesa sotto i 600mila ettari nel 2021, in calo rispetto ai quasi 630mila del 2019.

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