In un periodo storico in cui ci ritroviamo a godere della nostra abitazione 24 ore su 24, ci rendiamo conto di quanto sia importante attuare dei comportamenti virtuosi per non sperperare energia in eccesso e, non secondariamente, risparmiare sui nostri consumi. Siamo abituati, solitamente, ad uscire di casa velocemente la mattina e rientrare stanchi la sera, senza porre particolare attenzione a ciò che accade in tutta quella fascia oraria in cui la casa resta disabitata. Volenti o nolenti, in questo periodo, possiamo rendercene conto, avendo la possibilità di modificare alcuni comportamenti che fanno solo sprecare calore e di conseguenza denaro. Come diventare più virtuosi, dunque?
Ecco i consigli di QUNDIS, uno dei principali player nel settore dei misuratori e dei sistemi per la contabilizzazione del calore e del consumo dell’acquaRispettare la regolamentazione su accensione e spegnimento dei termosifoni – Periodi e orari di accensione del riscaldamento sono regolati da una legge nazionale che impone dei limiti, in base alla zona climatica. L’Italia si divide in 6 zone climatiche, di queste solo la zona A dovrà spegnere i termosifoni il 15 marzo, le altre potranno continuare ad utilizzarli fino al 31 marzo (zone B e C, che comprendono buona parte del sud e parte del centro Italia), fino al 15 aprile (zone D ed E, che comprendono parte del centro ed il nord Italia) o senza limitazioni (zona F, che comprende le zone di Cuneo, Belluno e Trento).
Quando accendere i termosifoni – Partiamo dalle basi, è inutile tenere acceso l'impianto termico giorno e notte. Il calore accumulato quando l'impianto è in funzione garantisce un sufficiente comfort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle differenti zone climatiche di cui sopra: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E alle 8 ore della zona B.
Regolare sempre la temperatura dei propri termosifoni – Avere in casa temperature estive in inverno o inizio primavera è uno spreco, anche solo perché l'aria calda e secca non fa bene alla salute. Secondo la legge, le temperature non devono superare i 22 gradi, ma già 19 gradi sono sufficienti a stare bene e non spendere una fortuna a fine mese: ridurre la temperatura dell’ambiente di 1 °C fa risparmiare circa il 6% sui costi di riscaldamento. Al contrario, non bisogna neanche lasciar raffreddare del tutto le stanze, poiché scaldarle nuovamente da principio costa più energia e di conseguenza più soldi.
Far areare correttamente gli ambienti - Una corretta areazione fa risparmiare molto sui costi di riscaldamento: due volte giorno, è importante aprire tutte le finestre per almeno 10 minuti. Un’areazione del locale solo per un breve periodo ma con un ampio scambio, anziché costante, comporta un considerevole risparmio di energia. Ovviamente, è bene spegnere il riscaldamento nel corso di questa operazione.
Applicare il buon senso, sempre – Ci sono dei comportamenti necessari per non disperdere il calore: sembra banale, ma è importante chiudere le porte delle stanze. Questo vale soprattutto per porte tra stanze che vengono scaldate maggiormente e quelle scaldate meno. Ancora, è essenziale chiudere serrande, battenti e tende per evitare che il caldo fuoriesca all’esterno.
Monitorare costantemente i consumi – Quando le bollette arrivano a casa è ormai tardi, ma è possibile agire preventivamente. Il monitoraggio è fondamentale per ottimizzare i propri consumi. Molte indagini a riguardo confermano che, semplicemente grazie alla presenza di misuratori, è possibile risparmiare tra il 15% e il 20% delle spese energetiche. Solo quando il consumo viene misurato tendiamo ad economizzare veramente l’utilizzo delle risorse a nostra disposizione; ripartizioni forfettarie, al contrario, incentivano lo spreco.
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