Dal 1° ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario,
cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa).
Anche per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l'ARERA ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all'ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato
all'ingrosso PSV italiano, aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale.
Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l'Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024.
"Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura - afferma il presidente dell'Autorità,
Stefano Besseghini -
Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo".
L'intervento adottato, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mira a rendere più sicure le forniture ai consumatori. Le perduranti tensioni geopolitiche, infatti, hanno acuito le incertezze sulla disponibilità di gas dalla Russia, aumentando le criticità per i venditori nel reperire sui mercati all'ingrosso il gas necessario a soddisfare i propri clienti, anche domestici, per il prossimo anno termico che parte dal 1° ottobre.
Con il meccanismo deliberato dall'Autorità,
si riduce il rischio che i venditori non siano in grado di garantire la propria operatività e quindi le forniture ai propri clienti, minimizzando il pericolo che le famiglie siano costrette a ricorrere ai
servizi di ultima istanza e gli stessi venditori al servizio default,
pregiudicando l'intero equilibrio economico della filiera gas italiana con costi aggiuntivi che verrebbero socializzati.
Con il nuovo metodo di aggiornamento, il valore della componente materia prima per la tutela gas verrà pubblicato sul sito dell'Autorità all'inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento.
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