Anche se, negli ultimi tre anni, una famiglia italiana su cinque ha eseguito ristrutturazioni utilizzando i bonus fiscali, le disposizioni in discussione a Bruxelles sull’efficientamento delle abitazioni ci hanno colti impreparati: a malapena conosciamo la classe energetica degli immobili che possediamo e certamente la richiesta dell’Europa di portare gli immobili residenziali del nostro Paese almeno alla classe D lascia gli operatori molto perplessi. Eppure, è sempre alta la domanda di case ad alta efficienza energetica e investire in una ristrutturazione in chiave sostenibile è la principale leva per rispondere a questa domanda. Oltretutto, un immobile “verde” si vende prima: secondo i dati di Dove.it, un immobile in una classe energetica più efficiente (da A a C) ha tempi medi di vendita ridotti dell’11,5% rispetto ad immobili più datati ed energivori.
Anche interventi meno invasivi di una ristrutturazione complessiva possono apportare numerosi vantaggi e cambiare la percezione dell’immobile da vendere. In occasione della giornata della Terra, Dove.it offre 5 consigli per rendere più eco-friendly la casa che si vuole vendere.
Il primo elemento responsabile di elevati consumi energetici è il tetto. Per case datate, il tetto potrebbe rappresentare la maggior causa di dispersione del caldo in inverno e del fresco in estate. Coibentare il tetto permette di aumentare la sua capacità di isolare e per realizzarlo è consigliato l’utilizzo di materiali eco-friendly. Negli ultimi tempi alcuni architetti hanno realizzato dei manti erbosi sui tetti che vengono definiti “tetti verdi” che consentono un maggior isolamento termico dell’abitazione e di rendere più pulita l’aria circostante.
Le energie rinnovabili rappresentano l’elemento portante della transizione energetica e la casa può rivelarsi la giusta piattaforma per produrle. Se fino a qualche tempo fa installare fonti rinnovabili in casa era una scelta all’avanguardia, adesso è un’arma contro il caro bollette. Tra le tecnologie a disposizione troviamo pannelli solari, impianti eolici, impianti geotermici e biomasse. La produzione di energia in eccesso può essere venduta alla rete o immagazzinata all’interno di accumulatori per essere usata nei momenti di maggiore necessità. Inoltre, gli impianti rinnovabili non permettono solo di fornire energia elettrica, ma possono essere anche utilizzati per produrre acqua calda sanitaria. In piccolo, anche l’uso di sistemi di domotica può permettere la riduzione dei consumi energetici e tenere sotto controllo tutti i dispositivi all’interno della casa in modo naturale.
L'isolamento è essenziale per qualsiasi eco-ristrutturazione perché fino al 40% della perdita di calore di una casa è dovuta alla sua mancanza. Le finestre in particolare sono responsabili della dispersione del 10-15% del calore interno ad un’abitazione. Sostituire i vecchi infissi e optare per vetri doppi o tripli permetterebbe un miglior isolamento. Le finestre di nuova generazione, ad esempio, sono realizzate in alluminio a taglio termico e permettono di isolare in modo molto più efficace. Se finestre e porte nuove non possono essere un'opzione, è importante sigillare quelle esistenti e qualsiasi altra area piena di spifferi.
In un momento storico in cui siamo sempre più consapevoli che l’acqua è una risorsa, perché non raccogliere l’acqua piovana che cade ogni anno sul tetto? Quest'acqua può essere utilizzata per tantissime attività in una casa. Una soluzione è quella di installare un impianto di irrigazione per le piante con acqua piovana o, per risparmiare sui consumi idrici, si può pensare alla realizzazione di impianti di riciclo dell’acqua.
Non solo durante una ristrutturazione straordinaria ma anche nelle manutenzioni più semplici è necessario selezionare dei materiali di origine sostenibile, che per essere considerati tali devono rispettare l’ambiente in termini di impatto ambientale e non devono essere dannosi per le persone che vivono all’interno dell’abitazione. Uno di questi materiali è la vernice atossica che è composta da oli e resine vegetali. Le vernici possono essere anche utilizzate con il legno ecocompatibile. Altro esempio è quello delle carte da parati sostenibili che includono rivestimenti naturali realizzati con materiali come iuta, cotone e lana.
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