Anche in Italia
l'inizio dell'anno ha segnato un momento importante nell'ambito della tutela ambientale: il Decreto Legislativo 188-08, pubblicato in G.U il 03/12/08, ha introdotto nuove stringenti regole per ciò che concerne l'immissione sul mercato di pile e accumulatori con contenuti di mercurio e cadmio considerati nocivi e ha stabilito nuovi obblighi in tema di raccolta, riciclo e smaltimento di pile e accumulatori a fine vita. In entrambi le situazioni
la direttiva conferisce un ruolo primario ai produttori che hanno l'obbligo di impostare in modo sostenibile l'intero ciclo di vita di questi prodotti, dalla loro progettazione al loro smaltimento, passando attraverso la produzione, l'etichettatura, l'informazione all'utilizzatore, la raccolta differenziata, il trasporto e il riciclo.
I
produttori dovranno farsi carico del finanziamento di questo processo e nell'assolvere i propri obblighi potranno agire su base individuale o collettiva,
muovendosi cioè in modo autonomo e organizzandosi in consorzi che li rappresentano, come per esempio Ecolight.Ecolight, Sistema Collettivo che ha ottenuto le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001,
ha sviluppato un sistema moderno e per la gestione di tutte le tipologie di RAEE (rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici).
Attivo nel settore dal 2004, opera in rappresentanza di più di 1000 aziende, che appartengono all'intera filiera, dai produttori agli importatori per spingersi fino alla grande distribuzione. Il Consorzio, costituito per adempiere alla normativa per lo smaltimento dei RAEE,
da gennaio ha allargato la propria attività anche al settore delle pile e degli accumulatori.
Attraverso una rete di partner e fornitori Ecolight è in grado di occuparsi dell'intero processo di raccolta e smaltimento e di offrire la consulenza tecnica, amministrativa e legale necessaria ad affrontare i nuovi obblighi.Fin dall'inizio Ecolight ha seguito l'iter legislativo di questa disciplina, offrendo alle aziende interessate un'informazione qualificata e un supporto concreto. Fino ad oggi gli obblighi prima citati riguardavano solo gli accumulatori piombosi, ossia le batterie dei veicoli, mentre
il nuovo decreto riguarda tutte le pile e gli accumulatori non piombosi, siano essi portatili o industriali, compresi quelli incorporati in apparecchi. Significa quindi le pile utilizzate per giocattoli, orologi, calcolatrici, torce, piccoli apparecchi elettrici, e
gli accumulatori o batterie impiegati per alimentare apparecchi di elettronica di consumo, elettroutensili da lavoro, apparecchi di illuminazione e tutte le apparecchiature di uso professionale, quali per esempio i gruppi UPS, i terminali POS per il pagamento, le apparecchiature video professionali e gli impianti fotovoltaici.
I settori produttivi e le aziende interessate da questa normativa sono quindi veramente molti e
vanno considerati come produttori sia coloro che producono direttamente sia coloro che importano e re-immettono sul mercato italiano come primi soggetti.
I
produttori sono considerati non solo i principali responsabili della gestione del sistema, ma anche gli unici finanziatori. Gli utilizzatori finali non dovranno infatti essere gravati di nessun onere, non avranno l'obbligo di acquistare nuove pile e dovranno potersi disfare delle pile e degli accumulatori in punti di raccolta loro accessibili. Questo chiama
in causa anche i distributori che dovranno mettere a disposizione appositi contenitori sui propri punti vendita, dando contestualmente informazione agli utilizzatori sull'importanza e le modalità di corretto smaltimento.
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