"L’ingiusta chiusura di garden e dettaglio di fiori e piante mette a rischio i circa 13,5 milioni di alberi di Natale veri e di Stelle di Natale che ogni anno trovano spazio nelle case degli italiani in occasione delle feste, secondo una tradizione consolidata". E’ l’allarme lanciato dalla
Coldiretti dopo che in molte regioni è scattato lo stop alle attività di vendita di piante a causa di una errata interpretazione del Dpcm del 3 novembre scorso, che al contrario ne garantisce la prosecuzione poiché sono considerate come completamento e sbocco della filiera agricola. Alcune ordinanze locali hanno, infatti, chiuso
gli spazi dedicati a piante e fiori all’interno di molte strutture come centri commerciali, supermercati e ipermercati, secondo quanto denunciato dalla Consulta Floroivaistica della Coldiretti in una lettera indirizzata ai principali gruppi della Grande distribuzione organizzata, a Federdistribuzione e alle Autorità istituzionali coinvolte.
Lo stop alle realtà commerciali che superano i 250 metri quadri ha inoltre interrotto l’attività di molti garden che superano facilmente queste dimensioni, inglobando spesso aree di produzione e di vendita, senza che a livello regionale o comunale ne sia stata riconosciuta l’eccezionalità. "Molti provvedimenti a carattere locale hanno finito inoltre – aggiunge la Coldiretti – per impedire addirittura ad ambulanti di piante e fiori di operare all’interno dei mercati cittadini organizzati anche per la vendita di generi alimentari".
Il rischio è che venga favorito l’acquisto di piante di plastica che – precisa la Coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto
, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Al contrario gli alberi naturali – informa la Coldiretti – sono coltivati nei vivai soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi.
Il problema oltre al tradizionale albero natalizio e alle stelle di natale va a colpire – precisa la Coldiretti –
anche ciclamini e altri tipologie di piante in vaso e di fiori recisi, che sono ormai pronti per la vendita e che rischiano di andare buttati con un danno gravissimo per un settore che ha già pagato un conto da oltre 1,5 miliardi di euro a causa della pandemia per i limiti a matrimoni, eventi e cerimonie, con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi.
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