Toyota Europe ha annunciato una
diminuzione di emissioni di gas inquinanti del 17% nel corso dell'anno fiscale 2008. La diminuzione è quasti totalmente dovuta al calo delle attività economiche, che hanno conseguentemente ridotto anche la quantità di inquinanti – in particolar modo gas serra, ma non solo – immessa nell'atmosfera da parte dell'azienda giapponese.
In contrasto con il miglioramento a livello aziendale, la quantità di emissioni per veicolo, e la quantità di acqua ed energia necessarie per "muovere" la produzione, sono aumentate, esattamente per la stessa ragione: con l'abbassamento dei volumi prodotti, si è abbassato anche quello relativo all'efficienza.
Toyota Motors Europe ha festeggiato il raggiungimento del livello zero di rifiuti prodotti, mentre 14 stabilimenti di produzione consumano energia esclusivamente da fonti rinnovabili e i livelli di composti organici volatili sono diminuiti del 5%. L'introduzione di misure di limitazione dei livelli di CO2, a seguito di un accordo volontario con la associazione dei produttori di automobile del Giappone ha consentito di arrivare a 145,3 g/km già alla fine del 2008. L'obiettivo è un livello di 140 g/km entro la fine di quest'anno.
Questi risultati sono in linea con quanto previsto dalle nuove normative dell'Unione Europea, che prevedono una media di 130 g/km entro il 2015 per l'intero parco-modelli delle diverse case, da raggiungere attraverso una serie di traguardi intermedi (65% della flotta in linea entro il 2012, 75% entro il 2013, 80% nel 2014, fino ad arrivare al 100% per l'anno 2015. in un periodo ancora più lungo (2020) le previsioni sono per un livello di emissione di 95 g/km.
Toyota ritiene di poter facilmente raggiungere questi obiettivi. Nel suo Social Responsibility Report, l'azienda automobilistica indica chiaramente tre modelli che, nelle previsioni, avranno un ruolo-chiave nel raggiungimento di questi obiettivi: iQ, Prius, Avensis.
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