Le
politiche a basso impatto ambientale non solo riducono le emissioni di gas serra, portando
benefici all’ambiente, ma stimolano e diversificano l’
economia.
Lo rivela l’ultimo rapporto su circa 100 politiche climatiche di Paesi appartenenti al G20, realizzato da
Ecofys e
Germanwatch per il
Wwf e
E3G.
Il rapporto valuta le
politiche climatiche di Paesi che sono responsabili per circa tre quarti delle
emissioni globali di
gas serra, identificando gli esempi migliori, quelli da non imitare e le lezioni da imparare.Ai primi posti nella classifica stilata dal rapporto due progetti dalla
Germania: un programma di “
Efficienza negli edifici” sviluppato dal governo tedesco, che riduce le
emissioni di gas serra, crea nuovi posti di lavoro nelle costruzioni e può offrire ottime opportunità di replica anche in altri Paesi e il “
Conto energia per l’elettricità rinnovabile” che garantisce ai produttori di energia rinnovabile una tariffa fissa per 20 anni.
Ma ci sono esempi virtuosi anche in altri Paesi. Un sistema di
Autobus a Trasporto Rapido (Brt) in
Messico dimostra che le soluzioni a basso impatto ambientale hanno un ottimo potenziale per aumentare il
comfort e la
qualità della vita, considerazioni importanti per
economie emergenti e in rapida crescita. Mentre il programma cinese studiato ad hoc per le 1000 aziende a più elevato
consumo energetico ha portato miglioramenti permanenti nella gestione energetica e nell’efficienza delle stesse aziende.
“Il rapporto mostra che i governi che sviluppano
soluzioni “verdi” e a basso impatto ambientale saranno vincenti e avranno una posizione di leadership nel mondo” ha dichiarato
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del
Wwf Italia “I governi che non investiranno in soluzioni a basso contenuto di carbonio invece perderanno e i sostenitori volteranno loro le spalle. Chiediamo al
G20 di proporre una strategia per sostenere gli
investimenti nell’
economia verde. Non investire nelle
soluzioni a basso contenuto di carbonio in questo momento significa non essere in grado di vedere il futuro”.
Il rapporto elenca anche diverse politiche sbagliate, spesso provenienti dagli stessi Paesi che hannosviluppato quelle lodevoli, che non solo non riescono a produrre
benefici economici, ma sono di ostacolo al percorso verso un futuro a basso contenuto di
carbonio.
Tra le scelte peggiori, misure come le
sovvenzioni a miniere locali ancora garantite in molti Stati, il trattamento preferenziale di aziende ad elevato
consumo energetico concesso anche da Stati come la Germania, l’Australia e l’Olanda, o la mancanza di una gestione idrica appropriata in particolare nelle
regioni aride o semiaride.
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