Legalità, trasparenza, risparmio, semplificazione, informatizzazione. Sono questi gli obiettivi a cui si punta con l'introduzione del
Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei
rifiuti speciali: una massa di rifiuti, oltre 147 milioni di tonnellate all'anno, il 10% dei quali pericolosi, che richiedono precisi adempimenti per lo smaltimento.
Sono gli stessi rifiuti su cui hanno costruito una parte del loro business le
ecomafie, affari criminali per il
territorio e per la
salute pubblica.D'ora in poi ogni rifiuto speciale potrà essere seguito in qualsiasi fase della
filiera produttiva, dalla
produzione allo
smaltimento.
Grazie al Sistri, infatti, la cui gestione è affidata al
Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, sarà attivo un apparato di controllo adeguato e su un sistema in grado di sostituire procedure obsolete, inefficienti e onerose.
Il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha sottolineato di voler lanciare, così, un ulteriore segnale, forte, nella lotta contro l'
illegalità, insistendo sulla tolleranza zero nei confronti dei
crimini ambientali.Con il Sistri viene posta particolare attenzione al
trasporto e alla fase finale di
smaltimento, con l'utilizzo di
sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata e in uscita degli autoveicoli nelle discariche. E va in pensione il sistema di
rilevazione cartaceo che finora, purtroppo, ha consentito di conoscere i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali con un ritardo di due, tre anni, creando difficoltà nell'impostazione di
politiche ambientali mirate e con scarsa utilità ai fini dei controlli di legalità volti a specifici interventi repressivi.
Gli operatori del settore potranno avere benefici nella riduzione dei costi, nei passaggi burocratici, nel danno ambientale e nell'eliminazione della concorrenza sleale.
Per una maggiore efficacia il sistema sarà interconnesso telematicamente con l'
Albo nazionale dei gestori ambientali, tramite il Ministero dell'Ambiente, per fornire i dati relativi al trasporto dei rifiuti e con l'
Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per fornire, attraverso il
Catasto telematico, i dati sulla produzione e la gestione dei rifiuti anche alle
Agenzie regionali protezione ambiente e alle competenti autonomie locali.Per garantire la tracciabilità dei rifiuti speciali pure nei trasporti marittimi e ferroviari sarà interconnesso con i sistemi informativi della
Guardia Costiera e delle
imprese ferroviarie. Inoltre, il funzionamento del Sistri sarà monitorato da un
Comitato di vigilanza e controllo, che sarà istituito senza oneri per il bilancio dello Stato.
Infine, in Campania, i Comuni, gli enti e le imprese che gestiscono i rifiuti urbani hanno l'obbligo di aderire al Sistri che sarà interconnesso al
Sitra, il sistema di tracciabilità dei rifiuti urbani.
Si tratta di una prima esperienza che potrà essere riprodotta in altre realtà regionali con l'obiettivo di applicare il sistema di controllo a tutte le tipologie di rifiuti sull'intero territorio nazionale.
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