Rivedere l'impianto del regolamento per il
recupero, il riciclo ed il riutilizzo dei prodotti elettrici ed elettronici, semplificando il tutto per contenere i costi e ottenere maggiore efficienza dal sistema.
È quanto si propone l'Unione Europea in questo 2010, secondo Oreste Rossi, deputato al Parlamento Europeo per la Lega Nord.
La nuova versione del
RAEE dovrà essere semplificata, e soprattutto "dovrà prevedere un solo organo responsabile della raccolta e del trattamento di questi prodotti", a fronte delle diverse sigle che, oggi, fanno parte di questa galassia.
Meglio conosciuto come RAEE, questo regolamento è in funzione in Italia solo da un paio d'anni. Il regolamento d'attuazione è stato, infatti, emanato dal
Ministero dell'Ambiente nel settembre 2007. Per il consumatore italiano, è poco più di una voce nella ricevuta d'acquisto di un elettrodomestico, un computer o qualunque altro prodotto elettrico ed elettronico. Per l'industria, invece, è – almeno in prospettiva futura – una grossa fonte di materiale riutilizzabile nel processo di produzione.
Nel 2008, grazie a questo sistema, sono stati raccolti quasi 66 milioni di chilogrammi di materiale elettrico ed elettronico, reimmessi nel sistema di produzione industriale. Un sistema in crescita, che attira l'attenzione degli imprenditori e che, per crescere ancora, ha bisogno di semplificare ed ottimizzare i propri processi di raccolta e trattamento dei materiali. Da qui, l'intenzione del Parlamento UE di procedere con una revisione del sistema.
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