Presso la
commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha avuto luogo un'audizione informale di
Livio Vido, direttore della divisione Ingegneria e innovazione di
Enel, incentrata sulle potenzialità della
mobilità elettrica in Italia.
Vido ha messo in luce le correlazioni fra una politica di
investimenti nel settore e i risvolti benefici su livello di
inquinamento e
ambiente: "gli scenari più conservativi prevedono per il 2020 il 5-6% di auto sul totale immatricolato in un anno. Ma in presenza di innovazioni tecnologiche, spinta commerciale e forte impulso dal legislatore, la penetrazione potrà spingersi fino al 30%". Il
parco circolante potrebbe quindi variare tra gli 850.000 e i 3.800.000 veicoli.
Il manager Enel ha messo in luce l'attività della società, la quale, per realizzare tale spinta verso la mobilità elettrica, ha sottoscritto accordi con alcune
compagnie automobilistiche, come
Smart,
Piaggio e
Renault.
"Per lanciare definitivamente l'auto elettrica tra le concrete alternative per la mobilità si deve partire dall'adozione di
standard tecnologici comuni su scala europea.
Sul fronte della burocrazia, bisogna definire una procedura semplificata per installare i punti di ricarica sul suolo pubblico e incentivare la realizzazione di strutture di ricarica in edifici privati, semplificando le decisioni condominiali".
Vido ha spiegato quali azioni risultano fondamentali per incentivare questo settore:
tariffe ad hoc per l'energia e incentivi all'acquisto e, per le
agevolazioni fiscali, "l'esenzione dall'applicazione delle addizionali dell'accisa all'energia elettrica per la ricarica, nonché della
Tosap e dell'
Ici per l'installazione delle infrastrutture".
L'importanza di investire in questo campo è giustificata anche dal
risparmio energetico ottenuto che, come spiegato da Vido: "Il risparmio energetico medio dei veicoli elettrici rispetto a quelli con motore tradizionale è dell'ordine del 40%, grazie ad un'efficienza nettamente superiore. E significativi sono i benefici in termini di riduzione delle emissioni di
Co2: l'auto elettrica produce fino al 46% di gas serra in meno".
Inoltre è stato sottolineato come la
mobilità tipica dei
centri urbani sia "largamente compatibile con le prestazioni dell'auto elettrica in termini di autonomia. In Italia gli spostamenti superiori ai 50 chilometri sono il 3% del totale.
E considerando solo le città, meno del 2% superano i 50 km" e i
punti di ricarica pubblici "sono indispensabili per superare la barriera psicologica all'utilizzo del veicolo elettrico e consentire la ricarica a clienti senza parcheggio dedicato".
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