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Formigoni-UE, botta e risposta sull'ambiente

Pubblicato il: 18/10/2010
Autore: Franco Cavalleri
La Regione Lombardia chiede soldi e maggiore autonomia all'Unione Europea, per continuare sulla strada della lotta all'inquinamento da traffico automobilistico, ma Bruxelles risponde 'picche'.

Botta e risposta tra Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, e Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione dell'Unione Europea e Commissario per l'Industria e l'Imprenditoria. L'incontro-scontro è avvenuto durante la sessione istituzionale che ha aperto la due giorni milanese di Mobility Tech, il forum internazionale sull'innovazione tecnologica per lo sviluppo della mobilità e del trasporto, in programma oggi e domani al Palazzo dei Giureconsulti e alla Loggia dei Mercanti, in pieno centro di Milano.

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"L'Unione Europea ha dimostrato di essere molto brava nel monitorare e controllare l'andamento della qualità dell'aria e le iniziative che le diverse autorità locali prendono per contrastare l'inquinamento e mantenere i livelli di CO2, PM10 e degli altri inquinanti sotto i limiti imposti", ha attaccato il Presidente lombardo, aggiungendo, subito dopo, che "É giunto il momento, però, che Bruxelles metta mano al portafoglio e si ponga a fianco di quelle città e regioni che si sono dimostrate più virtuose nella lotta all'inquinamento".

Un attacco diretto ed in piena regola alle istituzioni UE, ree, secondo il numero uno di una delle regioni più importanti d'Europa (la Lombardia fa parte del gruppo I Quattro Motori d'Europa, insiema a Baviera, Catalogna e Baden-Wuerttemberg) di legiferare tanto ma fare poco. Cosa ha risposto Tajani, all'affondo formigoniano? "Entro fine hanno – ha detto il numero due della Commissione Europea – saranno pronte le linee-guida specifiche per omologare le diverse politiche di incentivazione che esistono nei Paesi Membri". Ovvero, le Regioni chiedono soldi, l'UE risponde con altre parole.

Il Presidente lombardo aveva anche chiesto che l'UE accettasse il fatto che non tutte le regioni e le aree del Continente sono uguali, che ciò che vale ed è giusto in una zona potrebbe anche non essere altrettanto valido in un'altra. Il riferimento specifico è alla Lombardia e all'intera Pianura Padana (quindi anche Piemonte e, in parte, Emilia-Romagna e Veneto), che 'soffre' di una situazione geoclimatica unica in tutto il Vecchio Continente rende particolarmente difficile la lotta contro l'inquinamento atmosferico. Il Pirellone, quindi, vorrebbe avere mano più libera per poter attuare politiche anti-inquinamento adatte alle effettive condizioni lombarde. Le parole del Vicepresidente della Commissione - "Nuove linee-guida uguali per tutti" - non erano certo quello che Formigoni voleva sentirsi dire.

La 'sfida' tra Milano e Bruxelles sulle politiche ambientali è probabilmente destinata ad accentuarsi nel prossimo futuro: "La Lombardia ha chiesto l'applicazione dell'articolo 116 della Costituzione – ha annunciato Formigoni – che prevede il trasferimento delle competenze in una data materia a quelle Regioni che hanno dimostrato di saper portare avanti politiche ed iniziative adeguate". E l'ambiente rientra in queste competenze. Il presidente lombardo ha anche criticato le "contraddizioni nelle decisioni UE: perché la Commissione prevede limiti alle emissioni di PM10, per esempio, con sanzioni per quelle Regioni che le dovessero superare, e allo stesso tempo sostiene la vendita di autoveicoli alimentati a gasolio senza filtro anti-particolato", la fonte principale del PM10?

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Categorie: Green Life

Tag: Green life

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