La
revoca della confisca dei terreni di
Punta Perotti, paradossalmente coerente con il tormentato e tortuoso iter giuridico che ha caratterizzato l'intera vicenda, pone il problema del futuro di quell'area che, secondo il
WWF,
deve rimanere assolutamente inedificabile escludendo definitivamente ogni possibilità di ricostruzione.
Da un punto di vista ambientale e paesaggistico, poco importa se a sbagliare siano stati i soggetti privati o pubblici, certo è che
lo scempio era davvero enorme sotto tutti i punti di vista, scempio a cui fortunatamente grazie anche al coraggio del
Sindaco Emiliano si è rimediato con l'abbattimento.
Oggi non occorre dunque tanto recriminare rispetto alla nuova decisione dei magistrati di restituzione dei terreni, ma
guardare al futuro di queste aree perchè c'è da scommettere che se queste rimarranno in mano ai privati nell'attuale stato vincolistico saranno oggetto di progetti e proposte che, seppure differenti dalle ormai defunte "saracinesche", comunque andranno ad insistere in un luogo che va mantenuto libero ed aperto nell'interesse di tutta la città di Bari.
Chi può dunque fare qualcosa? Gli
strumenti urbanistici del Comune e quelli del piano paesaggistico in capo alla Regione dovrebbero dare una risposta di garanzia. Il WWF ritiene però che forse la soluzione definitiva stia in uno sforzo congiunto di tutte le Amministrazioni per portare questi terreni in proprietà pubblica.
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