Durante la conferenza stampa nell'ambito del Convegno Nazionale sulle Infrastrutture Lombarde promosso dal Comitato Regionale Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia, è stato presentato
Share Lock un sistema di parcheggio sicuro per biciclette per promuovere la mobilità sostenibile in città.
Dario Allevi in qualità di presidente della Provincia di Monza e Brianza, riceve simbolicamente in regalo la prima banchina Share Lock da Marco colombo Presidente Gruppo giovani Imprenditori Confindustria di Monza e Brianza.Tutte le città si stanno dotando di
piste ciclabili, di attrezzature e servizi a supporto dell'utilizzo della bicicletta per liberarsi dal traffico e dall'inquinamento, ormai non più sostenibili.
La
bicicletta è il mezzo più semplice ed efficiente nei trasferimenti urbani, non inquina, riduce il transito di autoveicoli, rende la vita in città più vivibile e a misura d'uomo.
Utilizzare la bicicletta, meglio se su piste ciclabili sicure, è il
modo più ecologico e più efficace che abbiamo a disposizione per contribuire a rendere migliori la vita e le città; unico problema e reale deterrente al suo utilizzo è il
furto.
Da un'
indagine Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), il furto non solo è molto diffuso ma è anche l'
elemento responsabile dell'abbandono dell'utilizzo della bicicletta: il 21% di coloro ai quali viene rubata addirittura non la ricomprano più.
Share lock nasce proprio per ovviare al problema determinato da questa sottrazione indebita:
un'area di parcheggio sicuro. Una "
rastrelliera", dotata di robusti agganci meccanici che bloccano il telaio della bicicletta, abbinata ad un
sistema di video sorveglianza e di controllo accessi. Meccanica più elettronica per ottenere sicurezza.
La
fruizione del servizio, ossia deposito e prelievo biciclette, avviene attraverso un sistema elettronico di controllo accessi, simile a quello comunemente in uso nei parcheggi per automobili.
Share lock è un
sistema modulabile: parte da una
struttura base che prevede il blocco di 12 biciclette, con un ingombro minimo, gestito e controllato da una centralina, con un semplice sistema di accesso (ad esempio con tecnologia RFId Radio Frequency Identification, identificazione in radio frequenza, detta anche "contactless").
In questa prima versione share lock è
alimentato da un normale collegamento alla rete elettrica esistente.
Il modello base potrebbe predisporre anche di un sistema di video-sorveglianza e prevedere almeno un pannello solare di alimentazione del sistema.
Si possono poi
aggiungere: pensilina fotovoltaica, hot-spot wi-fi , accessi per ricarica piccoli apparecchi, illuminazione a led, chiusura perimetrale per custodia notturna, monitor o pannelli per la pubblicità esterna, elementi d'arredo urbano.
Un'area
ecosostenibile, sia per
l'utente che per la Pubblica Amministrazione o per l'azienda privata, le quali possono coprire i costi di installazione con gli abbonamenti al servizio, ma soprattutto con la vendita degli spazi pubblicitari che possono trovare adeguata visibilità sulle pareti laterali della pensilina.
Oltre che alle amministrazioni pubbliche, share lock è adatto agli
istituti scolastici ed universitari, stazioni ferroviarie e metropolitane, aziende ospedaliere, porti turistici, parchi e a strutture private che intendano agevolare l'uso della bicicletta del proprio personale.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Il progetto Forestami arriva a Zibido San Giacomo
I masi Gallo Rosso e lo Slow Winter, parole...
Carinzia, inverno 2024/2025: esperienze...
Festività di lusso e riservatezza al Rifugio...
Alpin Arena Senales: dal 29 novembre aperte...
Un Capodanno esclusivo sul lago di Garda