Elio Vito, ministro dei rapporti con il
Parlamento, in sostituzione del ministro dell'ambiente
Stefania Prestigiacomo, ha ribadito la volontà del Governo di rispettare la data del 1 giugno 2011 per l'entrata a regime del
Sistri (Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi).
Per Vito "Sistri ha subito diverse proroghe dovute a molti fattori, tra questi l'ampia gamma dei soggetti interessati, oltre 320 mila tra soggetti pubblici e privati. Ci sono stati ritardi sia nella fase d'iscrizione dei soggetti obbligati al Sistri sia nella fase successiva di distribuzione dei dispositivi elettronici che in diversi casi hanno registrato mal funzionamenti e non sono mancati episodi di deliberata resistenza al cambiamento. Non ci sono state, dunque, carenze di attenzione per le esigenze poste dagli operatori tramite le organizzazioni imprenditoriali d'appartenenza che sono state invece coinvolte nel processo di costruzione del nuovo sistema di controllo della tracciabilità".
Per quanto concerne inoltre i costi del sistema, il ministro ha sottolineato come Sistri non abbia comportato l'impiego di risorse pubbliche: "Non escludiamo per altro che terminata la contabilizzazione dei costi dell'entrate relative al 2010 possono verificarsi delle eccedenze destinabili alla riduzione dei livelli contributivi. Con il sistema elettronico, una volta a regime, si avrà una netta riduzione dei costi relativi alla raccolta dei dati. Con il Sistri la riduzione dei costi è stimata oltre il 70%".
Nonostante ciò, gli operatori interessati da tale nuovo sistema hanno denunciato la gravità della situazione in cui potrebbero ritrovarsi le imprese nel caso in cui Sistri dovesse diventare obbligatorio dal 1 giugno prossimo.
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