La produzione e l'acquisto di
prodotti verdi corrispondono a un'esigenza crescente di sostenibilità nei modelli di vita della nostra società. Il mercato, sia esso stimolato dagli acquisti pubblici o dal consumo privato, deve poter riconoscere la qualità verde dei prodotti e servizi; solo in questo modo verrà premiata laresponsabilità di chi investe in politiche e pratiche realmente
green scoraggiando pratiche di
green washing.
Temi al centro ieri ad
ECOMONDO (a Rimini Fiera fino a sabato) nel convegno dal titolo "Per il nostro ambiente scegli di consumare e produrre sostenibile. Tra scelte di produzione, certezza e trasparenza delleinformazioni e responsabilità dei consumi", a cura di
ERVET, Coop e CTSEcomondo.
Fabio Iraldo dell'Università Bocconi di Milano ha riepilogato i dati di una ricerca
IEFE BOCCONI per dare rilievo alla diffusione dei prodotti sostenibili. "Straordinarie le performance degli elettrodomestici di classe ecologica elevata, aiutati dalla normativa, ma capaci di aumentare i volumi di vendita anche durante la crisi. Nel settore auto, le case hanno anticipato la normativa, immettendo sul mercato prodotti ecologici perché esisteva una precisa domanda. Analoghi discorsi si possono fare per i prodotti bio, tessili, turistici ed anche finanziari. La sostenibilità di un prodottogenera l'attenzione del mercato".
Paolo Taticchi del
Polytechnic Institute of New York ha richiamato l'attenzione sulla corretta comunicazione di un prodotto sostenibile e,prima ancora ,di una azienda che lavora secondo determinati standard.
Marco Ottolenghi di ERVET ha puntato i riflettori sul progetto Promise, che si prefigge di aumentare la consapevolezza rispetto alle tematiche della sostenibilità attraverso comportamenti di acquisto, di vendita e di produzione volti a ridurre l'impatto ambientale dei prodotti, coinvolgendo tutti gli attori del processo (www.lifepromise.it).
Nel talk show che è seguito,
Gian Carlo Muzzarelli (Assessore alleAttività produttive, Piano Energetico e Sviluppo Sostenibile, Economiadella regione Emilia Romagna) ha ricordato il compito dell'istituzione: "Dobbiamo valorizzare le imprese e creare lavoro. Il sistema ambiente ha risvolti positivi assoluti, basti pensare che in Emilia-Romagna operano 2000 imprese nel settore, con 230mila addetti. La Regione ha sviluppato il suo Piano Energetico e in tre anni sono state 340mila le famiglie che utilizzano energia da fonti rinnovabili. Sul fronte degli acquisti verdidella pubblica amministrazione, il 45% degli enti locali utilizza l'opportunità del Green Public Procurement: in senso assoluto il 21% degli acquisti è di prodotti verdi. La sfida della 'crescita intelligente' è affascinante, la dobbiamo condurre all'insegna delle politiche ambientali intrecciate con le necessità delle imprese, premiando quelle virtuose".
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