Secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, febbraio ha registrato 110.869 immatricolazioni di auto nuove,
perdendo il -22,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nel primo bimestre 2022 i volumi totali si attestano a 218.716 unità, in calo del -21,1% rispetto alle 277.359 del periodo gennaio-febbraio 2021 (-36,4% sull'analogo periodo 2019).
"Come previsto, anche il secondo mese del 2022 ha chiuso in profondo rosso. Tuttavia, il dossier auto, troppo sottovalutato negli ultimi mesi, ha trovato finalmente un chiaro indirizzo politico, coerente con la transizione ecologica di un comparto dell'economia che contribuisce per il 12% alla ricchezza nazionale",
dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. "Infatti, il fondo unico pluriennale per il settore automotive, istituito dal Governo con il recente decreto 'Energia', che include anche gli incentivi di sostegno alla domanda, rappresenta un intervento di ampia portata nell'ambito della strategia complessiva più volte auspicata dalla Federazione e dalle Associazioni automotive, volta sia alla riconversione e all'accompagnamento di tutta la filiera, sia al rinnovo in chiave green del parco circolante autovetture italiano, tra i più datati, inquinanti e insicuri in Europa. Ora – prosegue De Stefani – pur nella piena consapevolezza delle priorità del Governo connesse alle gravissime e drammatiche vicende internazionali di questi giorni, di cui auspichiamo una soluzione pacifica attraverso la diplomazia, attendiamo una rapida definizione del provvedimento operativo che dovrà stabilire modalità, criteri e ripartizione delle risorse destinate all'acquisto dei veicoli non inquinanti, altrimenti l'effetto combinato dell'attesa e dei ritardi nelle forniture di veicoli si tradurrà in un'ulteriore frenata del mercato auto. A queste preoccupazioni si aggiunge anche il forte aumento del prezzo del carburante, sia fossile sia elettrico, che rischia di deprimere ulteriormente il comparto".
Dal punto di vista dei canali di vendita,
quello dei privati risulta fortemente depresso (-26%) per effetto dell'indecisione negli acquisti da parte della clientela e delle forti preoccupazioni economiche legate anche allo scenario politico internazionale e al ritorno dell'inflazione nei settori dell'energia e dei carburanti. Nel mese appena trascorso i privati raggiungono una rappresentatività del 62,8% (65% nel periodo gennaio-febbraio 2022). In flessione anche le immatricolazioni delle società (-15,2%) e del noleggio (-16,6%) che arrivano ad una quota di mercato rispettivamente del 14,4% e 22,7% (14,7% e 20,3% di quota nei primi due mesi dell'anno).
Sul fronte delle alimentazioni, per la prima volta le vetture BEV (elettriche pure), in assenza di sostegni all'acquisto, registrano una flessione tendenziale del -8,8%, la progressione sull'anno è comunque positiva al +14,2% (quota di mercato del 2,8% nel mese e del 3,1% nel primo bimestre 2022), così come le HEV (cioè le elettrificate senza ricarica) cedono il -7,3% (quota mese del 34,6%, quota bimestre 34,8%). Le plug-in, invece, grazie ancora alla dote di ordini ereditati dal 2021 e non ancora evasi per via dei rallentamenti produttivi e dei dilatati tempi di consegna, registrano una crescita del +10,1% (quota mese del 4,9%, quota bimestre 5%). Prosegue la contrazione delle vetture a benzina (-37,7%) e diesel (-32,7%), giunte rispettivamente a una quota del 26,6% e 21,5% nel mese (26,9% e 20% nel cumulato); in crescita le alimentazioni a GPL (+24,7%), in calo il metano (-58,9%) con
market share rispettivamente al 8,4% e 1,3% nel mese, sostanzialmente allineate nel bimestre.
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